PESCARA Qualche sfottò all'indirizzo dei colleghi che transitano nell'affollata viale Bovio alla guida dei bus, nonostante lo sciopero di 24 ore. C'è chi urla: «Crumiro» dal presidio organizzato sotto la sede della Regione. Ma per il resto la protesta del sindacato Orsa, corredata da una serie di striscioni esposti in bella vista sui marciapiedi, si volge in modo pacifico e senza incidenti. I rappresentanti del sindacato autonomo dei lavoratori Tua (circa il 10% dell'intera forza lavoro) avevano tanto da dire ieri mattina sotto la sede dell'azionista di riferimento. «Intanto - accusano - in Regione non veniamo mai chiamati al tavolo delle trattative. Una sorta di Dio minore, nonostante la sigla rappresenti circa 160 lavoratori sui 1.600 complessivi dell'azienda unica del trasporto pubblico locale. A sostenere la loro causa c'erano, ancora una volta, i rappresentanti del M5S, tra cui il consigliere regionale Domenico Pettinari e il consigliere comunale di Pescara, Massimiliano Di Pillo. Pettinari ha anche firmato una interrogazione per chiedere le ragioni di questa ripetuta esclusione della sigla dalle trattative sindacali. «I problemi che segnaliamo da tempo - dice - sono tanti: dai bus che escono dall'officina con le spie rosse accese, alla gestione del personale. Ci piacerebbe, ad esempio, che gli amministrativi in esubero venissero dirottati sui bus, come ha fatto il sindaco Raggi a Roma. C'è anche il problema di una riforma che, anziché diminuirli, ha aumentato il numero dei dirigenti senza procurare alcun risparmio. E c'è la questione delle relazioni sindacali - osserva ancora l'esponente del M5S -: abbiamo chiesto di sapere perché loro non vengono mai convocati dalla Regione».
Le altre questioni riguardano i cosiddetti servizi minimi, i collegamenti da garantire nelle aree interne, che a detta del M5S sarebbero state danneggiate dal taglio delle corse (circa il 5%). A fare il punto c'è anche il segretario regionale dell'Orsa, Michele Giuliani, pronto a mettere in fila le altre vertenze. Tra queste, l'affidamento del ramo commerciale di Tua alla Sangritana spa. Passaggio giudicato un errore dalla sigla sindacale che aveva proposto un referendum tra i lavoratori prima di andare dal notaio, trovando però un muro dalla Regione. Altro punto dolente, per Orsa, riguarda la gestione della società Sistema: 50 lavoratori licenziati «per errori - dicono i sindacati - commessi da altri». Anche ieri, durante il presidio organizzato davanti alla sede della Regione, i lavoratori di Tua che aderiscono al sindacato autonomo hanno chiesto di essere ascoltati dalla Regione, accusando tra l'altro le altre sigle di avere fatto in qualche modo da sponda a questa loro esclusione dal confronto: «Non siamo dei populisti come dicono, abbiamo le nostre idee da fare valere». Durante lo sciopero sono state garantite le fasce orarie dei pendolari.