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Pescara, 24/07/2024
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Data: 03/05/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Voto per le regionali, la data si allontana. I 5 Stelle e Forza Italia contro D'Alfonso che oggi sarà a Roma facendo saltare il consiglio regionale

PESCARA Alle 9.30 di ieri era già a Roma per incontrare il professor Sabino Cassese, giudice emerito della Corte Costituzionale. Ma anche oggi, Luciano D'Alfonso, sarà ancora a Roma per partecipare alla Direzione nazionale del Pd. Così, il consiglio regionale previsto per oggi, che doveva affrontare una volta per tutte il tema dell'incompatibilità e del doppio ruolo di senatore della Repubblica e governatore d'Abruzzo slitta, per causa di forza maggiore slitta all'8 maggio, scatenando una doppia reazione dei 5 Stelle, dopo un apparente e breve periodo di tregua legato forse al tentativo, poi fallito, di un governo con il Pd.Alla notizia del rinvio, la consigliera regionale Sara Marcozzi scrive: «È questa la scelta, ancora una volta assecondata dal presidente del consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio. Di nuovo lavori bloccati in Regione Abruzzo, si rinvia un consiglio già convocato senza neanche sentire la conferenza dei capigruppo e solo per agevolare l'agenda personale dell'incompatibile presidente/senatore D'Alfonso. E gli abruzzesi devono aspettare». Marcozzi con Domenico Pettinari, Pietro Smargiassi, Gianluca Ranieri e Riccardo Mercante dichiarano che D'Alfonso «prosegue imperterrito la strada dell'equilibrismo fanta-giurisprudenziale, citando come precedenti per lui plausibili Mazzini e Garibaldi, nella personalissima interpretazione delle leggi a suo abuso e consumo. Quello che sta accadendo in questa regione è un caso unico in Italia». La questione viene quindi portata, in questi termini, anche nell'aula del Senato dal neoeletto Primo Di Nicola che mette sott'accusa anche la giunta elettorale della Regione Abruzzo che, con 16 voti a favore di D'Alfonso e 12 contro, sette giorni fa ha dichiarato insussistenti i motivi di incompatibilità tra le due cariche ricoperte. Ai 5 Stelle non risponde il governatore-senatore, lo fa però il neo-deputato, Camillo D'Alessandro che, tra l'altro, afferma: «L'opzione avverrà nei termini stabiliti dalla legge e non dal M5S. È straordinario che non abbiano altro di cui occuparsi che di D'Alfonso, un'ossessione giustificata solo dal calcolo politico, e cioè dal loro timore che più tempo passa, più rischiano di avere in Abruzzo l'effetto Friuli».Sulla querelle torna anche Forza Italia: «A questo punto, auspichiamo che la giunta delle elezioni del Senato, purtroppo non ancora costituita, possa prestissimo essere operativa per procedere alla trattazione di questo ignobile caso», lo definisce il senatore Nazario Pagano che prosegue «obbligando D'Alfonso a scegliere tra i due mandati elettivi. Ma chissà se, nell'attesa», conclude il forzista, «il presidente dell'Abruzzo sarà fulminato da un impeto di buon senso evitando di stare ancora con un piede in due staffe». (l.a.)

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