L'AQUILA - "Vista la delibera di Giunta regionale n. 848/C del 28 dicembre 2017 'Definizione dei livelli dei servizi minimi e degli ambiti di traffico del Trasporto pubblico locale' che, se approvata dal Consiglio regionale, trasformerebbe le tratte in autobus L’Aquila-Roma e Avezzano-Roma da servizio pubblico essenziale in servizio commerciale, escludendole quindi dalla contribuzione da parte del Fondo regionale trasporti; il Consiglio impegna sindaco e Giunta ad attivarsi presso la Regione Abruzzo affinché promuova un confronto con tutti i portatori d’interesse coinvolti dalla vicenda, volto a modificare e a migliorare la Dgr prima che venga completato l'iter procedurale per la definitiva approvazione della stessa Dgr".
È il contenuto di un ordine del giorno presentato dai consiglieri comunali dell'Aquila Carla Cimoroni di Coalizione sociale, Giustino Masciocco di Articolo 1, Elisabetta Vicini del Partito socialista, Angelo Mancini di Sicurezza e lavoro, Lelio De Santis dell'Italia dei valori, Elia Serpetti di Il Passo possibile, Daniele Ferella di Noi con Salvini e Maria Luisa Ianni di Forza Italia.
Gli otto consiglieri chiedono "di convocare con urgenza un’adunanza straordinaria del Consiglio comunale dell’Aquila, che coinvolga anche i rappresentanti del Comune di Avezzano, della Regione Abruzzo, dei lavoratori pendolari che si servono delle tratte in questione e dei lavoratori Tua".
Nel documento si fa notare che si tratta di "linee di trasporto di carattere indispensabile ed essenziale per la città dell’Aquila a causa dell’assenza di collegamenti su rotaia verso Roma e in considerazione delle consistenti e stabili relazioni con la capitale dovute soprattutto a tanti lavoratori pendolari e studenti che percorrono quotidianamente tali tratte".
I contenuti della delibera, nei giorni scorsi sono stati oggetto di uno scontro tutto interno al Partito democratico, con il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci che ha annunciato che non calenderizzerà la discussione nella commissione che presiede se il documento non dovesse essere modificato, e il neo deputato Camillo D'Alessandro che ne ha invece difeso gli obiettivi.