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Pescara, 24/07/2024
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Data: 03/05/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Aeroporto di Preturo. Il Comune dà lo sfratto alla XPress. De Matteis (FdI): la società di gestione non ha ancora risposto al nostro ultimatum. Dobbiamo riscuotere 3,6 milioni

Il Comune ha dato lo sfratto “esecutivo” alla XPress, la società che gestisce l’aeroporto di Preturo. Ora l’atto è ufficiale, «ma dall’azienda non abbiamo ricevuto alcuna risposta, ad oggi, come al solito. Ora dobbiamo soltanto attendere i tempi tecnici secondo la convenzione e la normativa, prima di costringere la XPress a lasciare l’impianto», afferma il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale, Giorgio De Matteis, che sta conducendo una battaglia quasi personale per far tornare l’aeroporto di Preturo nelle mani del Comune.
LO SFRATTO. «Abbiamo inviato una lettera, una sorta di ultimatum, dopo che l’avvocatura comunale e gli uffici competenti hanno fatto tutte le verifiche possibili e constatato la decadenza della convenzione con la società XPress dell’aeroporto di Preturo», sostiene De Matteis. «Decadenza a varie inadempienze». È ancora da stabilire se dovrà essere la XPress a pagare anche i 3,6 milioni di euro al Comune per l’occupazione di suolo pubblico, dal 2003, dopo la sentenza della Corte d’appello dell’Aquila. Soldi che in caso dovesse risponderne la XPress, sarebbero inesigibili perché la società ha un capitale sociale di 200mila euro».
PROTEZIONE CIVILE E 118. Nonostante la scelta della Regione, che ha indicato nell’Interporto di Avezzano il punto di riferimento della Protezione civile regionale, De Matteis – e il Comune dell’Aquila – non demordono. «È una partita tutta da giocare, perché da anni, dalla delibera del 2004 della giunta regionale Pace, e soprattutto da dopo il terremoto del 2009, le giunte regionali e le amministrazioni comunali – quella di Massimo Cialente in primis – hanno indicato, e stanziato anche soldi, per far diventare lo scalo di Preturo punto di riferimento per l’intero Centro Sud. C’è la famosa delibera 256 dell’aprile 2015, nella quale si parla della “valenza strategica dell’aeroporto di Preturo», sia per la Protezione civile, che per il 118. Non si può dimenticare tutto completamente, come ha fatto la giunta di Luciano D’Alfonso, e l’assessore Silvio Paolucci in particolare, tra l’indifferenza dei nostri referenti aquilani in Regione, come Giovanni Lolli e Pierpaolo Pietrucci. Questo vuol dire che qualcosa non torna. Lo “sfratto” all’XPress è anche in questa direzione, affinché il Comune torni in possesso dell’area in modo da poter ospitare anche la centrale unica del 118».
PROMESSE A VUOTO. Come quelle dell’ex sindaco Cialente, che dal 2009 in poi ha parlato dell’aeroporto di Preturo quale «terzo aeroporto di Roma», oppure «scalo commerciale di categoria 2B. Oppure «con il co-finanziamento regionale risolveremo il problema dell’aeroporto di Preturo. Appena si insedierà il nuovo esecutivo regionale (quello di D’Alfonso), porremo il problema dell’Aeroporto dei Parchi, che va sostenuto e accompagnato» (parole di Cialente del 25 maggio di quattro anni fa). Che ha poi virato sulla Protezione civile, il 23 novembre 2016: «Non ci saranno più ostacoli per far diventare lo scalo di Preturo aeroporto di riferimento della Protezione civile nell’Italia Centrale». Parole che, prima dell’elezione di D’Alfonso, erano di tutt’altro tenore nei confronti della Regione, come il 3 gennaio 2014: «La Regione sta facendo di tutto per boicottare lo scalo aquilano».
UNO SPRECO. Oltre alla convenzione per 20 anni alla XPress, il Comune ha investito circa 4 milioni di euro dopo il terremoto, per l’arrivo dei grandi del mondo per il G8 tenuto all’Aquila. E dall’Enac sono arrivati anche 2,8 milioni, per l’adeguamento dello scalo. «Tutto inutile, perché ora l’impianto versa in condizioni pietose», afferma De Matteis. «L’aeroporto di Preturo deve tornare a essere un punto di riferimento, come lo era in passato. quando ospitava la prestigiosa scuola di volo dei piloti Alitalia ed era meta di tanti appassionati di volo a vela, che negli anni ’90 affollavano lo scalo aquilano».

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