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Pescara, 24/11/2024
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Data: 05/05/2018
Testata giornalistica: Il Centro
D'Alfonso smarca tutti: ha già scritto al Senato. E l'ex deputato Di Stefano avvia una petizione on line

PESCARAÈ il 28 marzo quando, Luciano D'Alfonso invia al Senato il documento che pubblichiamo: è l'atto che dà il via all'iter delle sue dimissioni dalla Regione. Il senatore-governatore lo rivela a distanza di oltre un mese dribblando le opposizioni che lo accusano di aver generato un conflitto di interesse mantenendo i due incarichi e gli chiedono di lasciare subito la Regione. Ma D'Alfonso risponde al M5S, che per primo gli ha lanciato l'attacco politico, a Forza Italia e a Fratelli d'Italia, che piazzerà banchetti in dieci città d'Abruzzo, mostrando il primo di una serie di atti che porteranno la giunta per le elezioni del Senato a dichiararlo decaduto dalla carica di governatore. Nelle sue condizioni si ritrovano altri 150 parlamentari: «Anche Matteo Salvini e Mara Carfagna lo sono», esordisce D'Alfonso che, davanti a sindaci e amministratori convocati in Regione per i fondi Masteroplan a 23 borghi d'Abruzzo, esclama: «Adesso mi dimetto». Ma subito aggiunge: «Devo però prima chiudere alcuni oneri importanti per la Regione per i quali devo procedimentare le risorse». Ed entrando nel merito sottolinea: «Non c'è ancora conflitto di interesse perché il Senato non è entrato nell'ordinaria operatività, né percepisco doppi stipendi». E a un consigliere comunale di Castel di Ieri che gli chiede preoccupato se le delibere che sta firmando rischiano l'illegittimità, lui risponde: «No, per il principio della conservazione degli atti». C'è, per di più, il capitolo della satira televisiva, come quella di Striscia la Notizia che, dopo le Iene, giovedì sera lo ha preso di mira. Alla collega di Rete 8 che glielo domanda, D'Alfonso risponde: «Ficarra e Picone, vorrei fare il vostro lavoro», e li invita in Abruzzo. Infine ribatte anche all'ultimo attacco politico: «Mi sembra che sia il punto di vista di un "diritto farmaceutico" che non fa parte dell'ordinamento italiano».

E l'ex deputato Di Stefano avvia una petizione on line

PESCARA#orabastadalfonsoscegli. È l'hashtag ideato dall'ex senatore e deputato di Forza Italia, Fabrizio Di Stefano, per esortare il presidente della Regione, e senatore del Pd, Luciano D'Alfonso, a scegliere tra le sue due cariche. Il tutto, dopo i servizi televisivi che sul doppio incarico di D'Alfonso hanno dedicato sia il programma di Italia Uno, Le Iene, sia il tg satirico di Canale 5, Striscia la Notizia. Da ieri, infatti, su change.org, il sito web dove si raccolgono le petizioni on line, è partita una raccolta di firme per chiedere a D'Alfonso di scegliere tra la carica di senatore e quella di presidente della giunta regionale abruzzese. «Preferirei che lasciasse la carica di presidente», ha sottolineato ieri Di Stefano, «ma va bene anche se sceglierà di lasciare la carica di senatore. Però, scelga», ha rimarcato il forzista, il quale, anche ieri, in occasione di una conferenza stampa che ha convocato all'hotel Duca d'Aosta di Pescara, ha ribadito di essere pronto per la corsa alla presidenza della Regione, per conto del centrodestra.«Come ho già detto in precedenza», ha fatto sapere l'ex senatore e deputato, «io ci sono». Secondo Di Stefano, che dalla petizione si aspetta «decine di migliaia di firme», «è necessario ripristinare al più presto la legalità nella Regione Abruzzo, perché stiamo vivendo un momento in cui l'ente, secondo l'articolo 122 della Costituzione, è guidato in maniera illegittima».

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