Inaugurata la pista ciclopedonale che dal colle sottostante il Castello Aragonese conduce fino al Lido Saraceni. L'inaugurazione è avvenuta alla presenza del presidente della Regione, Luciano d'Alfonso, dell'onorevole Camillo D'Alessandro, del sindaco di Ortona Leo Castiglione, dei progettisti, dei responsabili del dipartimento turismo della Regione e delle scolaresche. Si tratta di un tratto importantissimo della via verde regionale che, una volta terminata, permetterà di percorrere tutta la costa della Regione Abruzzo. Un volano per lo sviluppo turistico e territoriale che sta già dando i suoi frutti e che sarà un valore aggiunto per la promozione dell'intero territorio regionale sui mercati nazionali ed europei. L'evento, organizzato con il supporto della Fiab Ortona, è stata l'occasione per lanciare un messaggio di sensibilizzazione sul corretto uso della pista e sulla convivenza tra pedoni e ciclisti. Due gruppi di pedoni, con fazzoletto blu, e di ciclisti, con fazzoletto verde, hanno percorso la pista lungo il rispettivo tracciato (blu pedoni, verde ciclisti) e si sono incontrati alla spiaggia della Ritorna. Tra i ciclisti spiccavano proprio il senatore D'Alfonso, l'onorevole D'Alessandro e il primo cittadino ortonese. Al termine del percorso c'è stato un piccolo ristoro offerto dalle associazioni Vivere insieme di Villa Rogatti, Pro Loco di San Nicola, Il Ponticello di Villa San Tommaso e il CSC di Villa Grande.
«OTTIMA POLITICA»
«La realizzazione della pista- ha detto il sindaco- è un esempio di ottima politica. Quando si amministrano i fondi pubblici in maniera corretta questi sono i bei risultati. Ho ereditato quest'opera dalla precedente amministrazione che ringrazio per quanto fatto. Ora il prossimo passo è completare i lavori verso Francavilla». Lavori che, ha sottolineato D'Alessandro, sono resi dispendiosi dal fatto che dovranno essere realizzati ben quattro ponti, ma i fondi, ha rimarcato ci sono: «Prendiamo un impegno con il Comune di portare a termine il lavoro». Il presidente D'Alfonso ha esortato, dal canto suo, i cittadini ad avere cura della pista: «E' a questo che servono le inaugurazioni: a far diventare l'opera un patrimonio di ogni cittadino perché se la pista diventa di tutti, verrà tutelata e curata». Regione e Comune si sono dimostrate, inoltre, d'accordo sulla necessità di pensare ad un collegamento mobile tra la città, posta 72 metri al di sopra del livello del mare, e la pista ciclabile.