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Pescara, 24/11/2024
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Data: 06/05/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Lega-grillini, arriva l'ultima trattativa Salvini: non mollo

ROMA Matteo Salvini non rinuncia a corteggiare Luigi Di Maio. Anche ieri il capo leghista ha messaggiato e parlato con il leader pentastellato. «Al momento non c'è alcun accordo», allarga le braccia a sera, «ma io insisto, non mi do per vinto. Un governo a tempo tra centrodestra e 5Stelle è l'unico che ci può salvare da un esecutivo imposto da Mattarella e telecomandato da Bruxelles».
Se Salvini non alza bandiera bianca è soltanto perché Di Maio non ha ancora parlato. E perché continua a voler incassare dal capo dello Stato un preincarico. Obiettivo: tentare di rastrellare in Parlamento una maggioranza in grado di sostenere un governo a guida leghista. «Io sono pronto a farmi indietro, va bene un nome terzo...». Una road map, per la verità, già scartata da Sergio Mattarella, per nulla disposto a concedere incarichi al buio con il rischio di ritrovarsi Salvini a palazzo Chigi anche senza fiducia. Un epilogo inquietante a ridosso delle elezioni: il leader lumbard, fermamente anti-europeo, potrebbe fare campagna elettorale vestendo i panni del premier.
Nell'attesa che Di Maio (oggi a In 1/2 ora e più) prenda ufficialmente posizione, dai 5Stelle non arrivano segnali incoraggianti. Anzi. Dopo la sberla di venerdì di Danilo Toninelli («Matteo ha sprecato l'occasione della sua vita, restando insieme al pluricondannato Berlusconi»), arriva lo schiaffone di Vito Crimi. Il presidente della commissione speciale del Senato, intervistato da Maria Latella, mette a verbale: «La risposta a Salvini è da valutare, ma arriva in ritardo. Se il leader leghista è credibile? Ogni volta cambia posizione...». E ribadisce, Crimi, le solite condizioni per l'intesa: «Ci sediamo a un tavolo, ma discutono Di Maio e Salvini. Senza terzi incomodi». Senza Silvio Berlusconi.
Ma il capo lumbard non è disposto a sganciarsi dal Cavaliere. «E se c'è lui», dice un grillino molto vicino a Di Maio, «di cosa stiamo parlando? Cosa è cambiato? La proposta di Matteo è respinta al mittente». Come l'ipotesi di un governo di tregua varato dal capo dello Stato: un no che Salvini e Di Maio condividono e cavalcano, questa volta in sintonia. Però il leader lumbard insiste: «Non mi arrendo e non mollo sul governo a tempo con i 5Stelle». Si vedrà.
CAVALIERE PERPLESSO
A complicare la situazione c'è però (naturalmente) la marcata perplessità di Berlusconi. Oggi il leader di Forza Italia potrebbe incontrare il capo leghista: l'appuntamento da certo è però diventato soltanto «possibile» e potrebbe slittare a domani mattina. In più dal suo entourage filtra un forte scetticismo sull'apertura di Salvini ai 5Stelle: «A un'intesa con Di Maio ormai non crede neppure lui», dicono ad Arcore, «in realtà Matteo spera ancora di strappare un incarico a Mattarella per poi cercare i voti in Parlamento. Berlusconi l'aveva detto un mese fa, ma Salvini era contrario. Ora ha cambiato idea e arriva in ritardo».
Lo stallo insomma, a meno di clamorose sorprese, è quello di sempre. E domani sul Colle il centrodestra non potrà far altro che chiedere un preincarico vago, sapendo già che non troverà ascolto dal capo dello Stato. Il passo successivo, di fronte al governo di tregua proposto da Mattarella, sarà una probabile rottura dell'alleanza. Con Salvini che dirà di no. E Berlusconi disposto invece a concedere la fiducia all'esecutivo. Esattamente come il Pd.

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