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Pescara, 24/07/2024
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Data: 07/05/2018
Testata giornalistica: Prima da Noi
Sull’aeroporto piccole bugie e grandi silenzi anche nell’era Paolini. Nuovi risultati incoraggianti per il traffico passeggeri e si annunciano nuove compagnie ma senza bando

ABRUZZO. Una piccola bugia del presidente-senatore Luciano D'Alfonso fa infuriare il sindaco di San Giovanni Teatino, Luciano Marinucci.

L’argomento è la pioggia di milioni -circa 20- per allungare la pista, per nuovi sottopassi e altre opere accessorie all’aeroporto d’Abruzzo affidati a Saga per lavori.

Nei giorni scorsi durante la presentazione degli interventi («presentazione vaga e confusa», dice il sindaco Marinucci), D’Alfonso ha annunciato con sicurezza che è stato raggiunto l’accordo con il Comune di San Giovanni Teatino e con la società RFI (Rete Ferroviaria Italiana) per la dislocazione della stazione ferroviaria e per la messa in sicurezza dei sottopassi.

La maggioranza Progetto Comune e il sindaco Luciano Marinucci chiedono ufficialmente al governatore «con quale istituzione o rappresentante politico del territorio abbia raggiunto l’accordo, dal momento che nell’informale tavolo di lavoro del 10 aprile nessuna delle proposte di RFI e della Saga sulla collocazione della stazione ferroviaria ha avuto l’assenso dell’amministrazione comunale di San Giovanni Teatino».

Un dettaglio non da poco e un rilievo non trascurabile che forse è frutto della frenetica confusione di questi giorni da doppi incarichi e di chilometri macinati che tendono (non riuscendoci) ad offuscare il clamore nazionale per la palese forzatura delle norme sulla incompatibilità del governatore abruzzese.

Una piccola bugia che, con buona probabilità, precorre i tempi e pronostica i risultati che verranno ma che hanno fatto saltare sulla sedie il primo cittadino. Marinucci, apprese le dichiarazioni, ha cercato negli uffici tracce dell’accordo di cui ha parlato D’Alfonso.

Si tratta del resto di uno dei tantissimi interventi preventivati con il Masterplan e di cui si stanno sottoscrivendo gli accordi per poter far partire i cantieri (che sono comunque non prossimi).

«San Giovanni Teatino non è il parcheggio dell'Aeroporto d'Abruzzo», dice Marinucci, «abbiamo idee ben precise sullo sviluppo del territorio e ricordiamo al governatore, alla Saga e a RFI alcune condizioni ritenute importanti dalla maggioranza tanto da entrare a pieno titolo nel vigente Piano Regolatore. La città di San Giovanni Teatino ha scelto una riqualificazione del centro urbano che ne potenzi l’accessibilità, la fruibilità e la pedonalizzazione. L’imposizione da parte di RFI dell’ennesimo sottopasso al centro del paese è categoricamente rifiutata e non solo perché modificherebbe in modo irreversibile l’unico luogo ancora identitario del paese, ma soprattutto perché il “buco” in questione di fatto taglierebbe in due il territorio, precludendo ad ogni acquazzone la comunicazione tra i due assi viari principali della città soprattutto in situazioni sempre più frequenti di allagamento dei sottopassi. L’annuncio poi dei 115 milioni per il raddoppio della ferrovia da Chieti Scalo a Pescara, allarma ulteriormente la comunità che dovrebbe convivere con l’intensificazione del traffico ferroviario e del conseguente inquinamento acustico ed elettromagnetico praticamente a ridosso di un’area densamente abitata. Per la maggioranza Progetto Comune la ferrovia va interrata al centro del paese o va delocalizzata o sostituita nel tratto Chieti Pescara da una metropolitana leggera, così come l’aeroporto potrebbe valutare un accesso alternativo magari dall’asse attrezzato mitigando il traffico veicolare della Tiburtina».


Insomma piccola bugia o ennesima forzatura di tempi e procedura di D’Alfonso che sembra aver scavalcato il livello collegiale comunale?

«Il Comune di San Giovanni Teatino», ribadisce Marinucci, «non è il parcheggio dell’aeroporto d’Abruzzo, né la sua stazione ferroviaria, non è la periferia di Chieti e di Pescara, ma è un territorio strategico di raccordo e con un suo naturale sviluppo dalle colline al fiume, sviluppo purtroppo già ferito e compromesso negli anni dalla pista aeroportuale, dall’autostrada e dall’asse attrezzato. Il Comune di San Giovanni Teatino non ha mai previsto l’istituzione di una tassa aeroportuale così come definito dalla legge finanziaria 350 del 2003, ha sempre condiviso le problematiche degli accessi all’aeroporto dalle sue strade comunali e ha purtroppo dovuto investire consistenti cifre per il ripristino dei sottopassi ferroviari ad ogni acquazzone, senza che la RFI si fosse mai assunta l’onere delle conseguenze delle proprie infrastrutture e sempre per spirito di responsabilità e di condivisione dello sviluppo del territorio che nessuno può confondere come un tacito assenso all’ennesimo progetto ministeriale calato dall’alto».

La maggioranza presenterà una mozione al Consiglio Comunale per condividere le linee da portare alle Conferenze dei Servizi e coinvolgerà direttamente la popolazione con tutti gli strumenti democratici fino a quello referendario per determinare la propria posizione.





PASSEGGERI IN AUMENTO

Intanto ieri la Saga ha diffuso ulteriori dati di traffico dei passeggeri.



L'aeroporto d'Abruzzo chiude il mese di aprile con 61.375 passeggeri per una crescita percentuale dei volumi di traffico del 2,1%, pari a 1.276 presenze in più rispetto al totale transiti raggiunto nello stesso mese del 2017.

Per quanto riguarda i transiti totalizzati nel primo quadrimestre del 2018 i passeggeri sono stati 185.104. Comparando il dato a quello relativo ai primi quattro mesi del precedente anno, che era di 179.558 unità, la crescita raggiunta nel 2018 risulta essere di 5.546 passeggeri, che rappresentano un aumento in percentuale nel periodo del + 3,1%.

A determinare il raggiungimento di questi risultati sono stati sia i voli verso le destinazioni europee, che registrano tutte un numero di passeggeri in aumento, che i voli domestici.

«L'aeroporto d'Abruzzo - ha detto il nuovo presidente della Saga Enrico Paolini - assicura elevate frequenze con i principali hub europei, che fungono sia da destinazione finale che da transito per altre mete continentali ed intercontinentali. I dati dimostrano che lo scalo abruzzese riveste una posizione strategica sia dal punto di vista geografico, beneficiando di un cospicuo bacino di utenza regionale e interregionale, che per lo sviluppo ulteriore del nostro tessuto economico».




LE PREVISIONI ROSEE MA SENZA BANDI

Sempre secondo Paolini «le previsioni di traffico per i prossimi mesi sono buone, considerando l'aumento dell'offerta dei voli internazionali e domestici in partenza e arrivo dall'aeroporto d'Abruzzo».

Sempre ieri ha annunciato che ad aprile sono stati attivati i voli diretti bisettimanali Ryanair su Malta e Varsavia (Modlin) e per il 31 maggio è previsto il debutto del collegamento diretto operato da Volotea due volte a settimana su Catania.

«Questo nuovo collegamento consente anche di ospitare nello scalo un ulteriore e prestigioso vettore che rafforza l'obiettivo di diversificazione degli operatori perseguito negli ultimi anni. Si creano, così, anche le premesse per coltivare l'ipotesi di recupero degli altri collegamenti con le isole maggiori, in sostituzione di Mistral Air».

A parte i silenzi imbarazzanti sulla debacle di Mistral Air che costerà alla Regione cifre ingenti se non altro per mancato sviluppo e mancati guadagni (di passeggeri e indotto), vengono annunciate nuove rotte di Ryanair che però non ha partecipato al lotto del bando che prevedeva il finanziamento di nuove rotte.

La Saga, comunque, di buon grado oggi accetta queste nuove rotte che saranno pagate non si sa con quali criteri e contratti.

Si passa nuovamente ad affidamenti diretti?

Potrebbe pure essere normale se il vettore irlandese si comportasse da impresa e fosse in grado di “volare con le proprie ali” ma sappiamo che così non è visto che attinge a ingenti finanziamenti pubblici.

Allora le domande sono: è normale attivare nuovi voli senza una nuova gara?

E’ normale attivare comunque nuove rotte se a quella parte del bando Ryanair ha ritenuto di non partecipare?

Se la Regione dopo 15 anni si è convinta che un bando andava fatto come è possibile oggi comunque attivare nuovi contratti con nuove compagnie?

Se non è questo un ritorno al passato…

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