TERAMO Una provincia in cui quasi un terzo del reddito totale deriva dalle pensioni - ma con picchi che sfiorano il 50% - e poco più della metà dal lavoro dipendente. E' la fotografia che emerge da un'elaborazione fatta dalla Camera di commercio delle dichiarazioni Irpef presentate nel 2017. Una fotografia con mille sfumature che sottolineano anche grandi disuguaglianze. ZONE INTERNE. Quella che salta subito all'occhio riguarda le zone interne. Qui, con una età media della popolazione molto alta, il reddito da pensione si innalza fino ad arrivare al 49,5% di Pietracamela, ma anche al 45,6% di Rocca Santa Maria o al 44% di Crognaleto. E molti giovani che coraggiosamente sono rimasti nelle zone interne hanno piccole aziende artigiane, soprattutto nel campo dell'edilizia. Non è un caso se i redditi di imprenditori con contabilità semplificata, tipici delle piccolissime imprese, sono relativamente alti in centri come Castel Castagna (46,9%) o Fano Adriano (46,2%) o Cortino (46,8%). Ridottoil reddito imponibile pro capite: a Valle Castellana si registra quello più basso della provincia con 10.567 euro, passando per Rocca Santa Maria con 11.849 euro e salendo fino a Isola del Gran Sasso con 15.312. COSTA. Diametralmente opposta la situazione sulla costa. Qui si abbassa la percentuale dei redditi da pensione (29,6% a Pineto, 27,4% a Tortoreto, ad esempio) ma si alzano i redditi derivanti da fabbricati, quasi nulli nelle zone montane. Nelle "sette sorelle" sono tutti superiori al 3%, con punte del 4,5% ad Alba Adriatica. Insomma, l'affitto delle case al mare è notevole fonte reddito. Nella zona costiera aumenta il reddito da lavoro dipendente (a Pineto rappresenta il 54,9%, a Silvi il 53,6%). Quello di chi fa impresa, fra contabilità ordinaria e semplificata, ad Alba arriva al 7%, a Silvi il 4,8% a Martinsicuro il 4,9%. Non trascurabile nemmeno il reddito da lavoro autonomo, riconducibile al terziario e anche alla libera professione: a Tortoreto rappresenta il 3,1% del reddito totale, a Silvi il 2,7%. In termini assoluti sulla costa il reddito imponibile pro capite sale (15.977 euro a Tortoreto, 16.506 a Roseto, fino ai 17.097 di Giulianova). MEDIA COLLINA. Si cambia scenario nella media collina, e in particolare nelle vallate di Tordino e Vomano. Qui con la diffusa presenza di fabbriche sale la percentuale di reddito da lavoro dipendente: si arriva a un 61,7% a Castellalto, 60,8% a Basciano, 58,7 a Notaresco, 59,7 a Morro d'Oro e 58,8 a Mosciano. Per gli standard della provincia di Teramo, che non brilla nel panorama italiano, buono anche l'imponibile pro capite, che si attesta in media sui 15mila euro fino a sfiorare i 16mila a Canzano (15.819). Discorso simile per la Vibrata che però risente di un processo di deindustrializzazione per cui in alcune zone il reddito pro capite scende sotto i 15mila euro (Torano 13.869, Colonnella 14.835, Controguerra 14.702, ad esempio). Anche il reddito da lavoro dipendente oscilla fra il 52 e il 53%. IL CAPOLUOGO. Teramo è invece l'unico centro il cui l'imponibile pro capite si avvicina alla media italiana di 19.514 euro, con i suoi 19.314 euro. Il capoluogo presenta valori medi, rispetto al resto della provincia. In sostanza il reddito da fabbricati si attesta sui un medio 2,9%, così come il reddito da lavoro dipendente si ferma a un 52,4% anche a causa di un netto fenomeno di deindustrializzazione. Relativamente alta la percentuale del reddito da lavoro autonomo (5,2) segno di un terziario sviluppato.