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Pescara, 24/07/2024
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Data: 08/05/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Liris alla Lega: non siamo irresponsabili. L'assessore di FI insieme all'Aquila Futura replica a D'Eramo: «Se è essenziale pronti a un chiarimento interno»

L'AQUILA Nell'aria si respira odore di elezioni regionali. E così si scatenano gli appetiti, come quando si annusano profumi di buon cibo.Può rientrare in questa ottica la mini-crisi che sta vivendo l'amministrazione comunale dell'Aquila, di centrodestra, che comunque ieri mattina ha costretto il Gotha locale di Forza Italia e L'Aquila Futura a convocare una conferenza stampa per spiegare cosa sta succedendo e, soprattutto, che «non ci sono spaccature all'interno della coalizione, ma solo la necessità di un chiarimento». Il tutto è conseguenza dello strappo della Lega (leggi il senatore Luigi D'Eramo) e FdI, sullo Sprar, che è l'acronimo di Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati - cosa diversa dai Cas, Centri di accoglienza straordinari, riservati ai migranti senza alcuno status -, che Forza Italia e L'Aquila Futura hanno votato in consiglio insieme all'opposizione, che ha presentato la mozione per allargare lo Sprar ai minori non accompagnati. Contraria la Lega, che ha chiesto una verifica della maggioranza, e Fratelli d'Italia, il partito del sindaco Pierluigi Biondi (assente venerdì in aula per altri impegni istituzionali). Biondi sulla questione, però, non ha battuto colpo, a tutt'oggi, dopo la sfuriata di D'Eramo, che ha anche dato dei "traditori" a FI e L'Aquila Futura.Un sindaco che sembra sotto assedio: ora lo Sprar, prima l'ostello di Campo Imperatore, poi l'assessore Sabrina Di Cosimo che lo attacca sulla Perdonanza e subito dopo ritira le accuse; le nomine delle spa comunali che non arrivano.Una verifica ci sarà, anche se Forza Italia la chiama semplicemente «incontro», e anche a breve. Sembra che la sfuriata di D'Eramo, però, sul voto per lo Sprar sia più un pretesto che un vero problema.Anche se qualcuno dice che un accordo sul voto per lo Sprar in consiglio andava fatto preventivamente, visto che era noto da tempo l'ordine del giorno.La posizione del partito di Berlusconi, comunque, è chiara: «Nessun tradimento da parte nostra nel voto in consiglio. Abbiamo dato continuità a un'azione in atto da mesi, e avviata anche dalla terza Commissione consiliare, presieduta da Elisabetta De Blasis - assente giustificata alla conferenza di FI, perché la dottoressa cardiologa era di turno in ospedale - e agito con coerenza», hanno detto i rappresentanti dei due partiti, con in testa il vicesindaco Guido Liris, l'assessore al Sociale, Francesco Cristiano Bignotti, il capogruppo in consiglio, Roberto Junior Silveri, i consiglieri Giancarlo Della Pelle e Vito Colonna, il capogruppo di L'Aquila Futura, Roberto Santangelo, e il consigliere Luca Rocci. «Nessuna spaccatura, quindi, con la Lega e Fratelli d'Italia. Anzi, siamo vicinissimi alle posizioni del sindaco Biondi, per cui rigettiamo completamente ipotesi di conflitti. Siamo per un chiarimento, se ci sono della incomprensioni, all'interno della maggioranza, che comunque non ha problemi di tenuta», ha detto Liris. Che ha aggiunto: «Lo Sprar è l'unico mezzo per controllare il flusso di migranti e determinarne il numero con l'accesso alla "salvaguardia": non possiamo avere più di 264 adulti e al massimo 90 minori non accompagnati. Se non avessimo avviato questo discorso - del quale il voto in aula di venerdì è solo un proseguimento - saremmo in balìa di decisioni non nostre e incontrollabili. Quindi il nostro atteggiamento in aula è stato tutt'altro che irresponsabile». Bignotti ha spiegato come sia stata una scelta di «coerenza, una scelta di opere e non solo di parole», ricordando la sua matrice cattolica. E per sottolineare la «totale sintonia» con il sindaco, ha ricordato le deleghe che Biondi gli ha assegnato: «Nel consiglio provinciale quella per l'immigrazione e nella commissione regionale quella per i flussi migratori». E poi l'azione amministrativa: «Con lo Sprar aperto ai minori risparmiamo fino a 200mila euro l'anno e abbiamo la salvaguardia».

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