TERAMO Le scelte della Regione in tema di trasporto pubblico locale rischiano di mettere in pericolo la coraggiosa riforma che ha portato alla costituzione della Tua e soprattutto rischiano di penalizzare territori che già non sono considerati strategici. Non a caso la provincia di Teramo è a rischio, visto che una tratta centrale come la Giulianova-Teramo-L'Aquila-Roma rischia pesanti ridimensionamenti.E' questo il nucleo della situazione rappresentata dalla Cgil in un incontro, che si è svolto nella sala consiliare della Provincia, con le istituzioni locali ma anche con i candidati sindaco. Presenti non solo il segretario della Camera del lavoro teramana Giovanni Timoteo e i dirigenti delle varie categorie, ma anche il segretario regionale Sandro Del Fattore e quello della Filt Franco Rolandi. Grandi assenti i consiglieri regionali.Quasi tutto nasce dall'attuazione fatta dalla Regione del cosiddetto decreto Madia. «Il decreto disponeva che la Regione procedesse alle gare o all'affidamento in house dei servizi commerciali (che non godono del sostegno di una contribuzione, ma si devono "reggere" da soli, ndr): è stata scelta questa seconda strada, che condividiamo, ma contestiamo assolutamente le modalità», spiega Del Fattore, «sono infatti stati affidati alla Sangritana, società che invece, secondo i criteri del decreto Madia, andava chiusa». E secondo una delibera della giunta regionale alla tratta da Giulianova a Roma sono stati tagliati i contributi a carico del Fondo regionale trasporti, per cui rientra nei servizi commerciali. Peraltro la Tua avrebbe dovuto trasferirli alla "resuscitata" Sangritana entro il 1° gennaio, data poi slittata al 1° aprile, ora a luglio. Nel frattempo la Tua continua a gestire la tratta, senza peraltro un sostegno economico. Perchè il trasferimento diventi definitivo c'è bisogno che la delibera venga approvata in consiglio regionale. «Se il consiglio lo farà il rischio è che il numero di corse per Roma si riduca e che non ci siano più tariffe calmierate», aggiunge Del Fattore, «e inoltre si rischia di indebolire la Tua, privandola di servizi fondamentali. In sostanza si mette a rischio un'operazione innovativa, quella della creazione della Tua, che è stata la prima in Italia e che si basa anche su uno straordinario gesto di coraggio dei sindacati. Peraltro non è vero, come si sente dire, che la normativa impedisca la gestione dei servizi commerciali e del trasporto pubblico locale in capo allo stesso soggetto: basta tenere separate le due contabilità». L'appello agli amministratori attuali e futuri è a evitare che la delibera venga approvata in consiglio. Anche perchè, a complicare il tutto, i ritardi nel legiferare sui servizi minimi hanno portato - sottolinea Rolandi - alle vittorie al Tar di una serie di vettori privati che adesso fanno concorrenza alla Tua. A questo si aggiunge che dal 2019 tornerà la penalizzazione per non aver raggiunto gli obiettivi di efficientamento del servizio, pari a 8 milioni di euro, sospesa finora per il terremoto. Dulcis in fundo, il biglietto unico regionale. Ora esiste solo nell'area metropolitana Chieti-Pescara (che nel Teramano comprende anche Silvi): in 90 minuti si può girare, usufruendo anche del servizio urbano, a soli 1,20 euro. «Chiediamo che il biglietto unico abbia una reale valenza regionale: non è possibile agevolare solo gli abitanti di un'area geografica», conclude Rolandi.
Intervengono D'Alberto e Cavallari. Impegno a difesa di città e provincia
Due dei candidati sindaco che hanno partecipato all'incontro hanno preso posizione sull'argomento con un comunicato stampa. Gianguido D'Alberto sottolinea i ritardi nell'approvazione di una disciplina di riordino del trasporto pubblico locale, e in particolare dei servizi minimi essenziali, «evidenziando la necessità di un coinvolgimento dei Comuni su una discussione così delicata e rivendicando il ruolo, a Teramo capoluogo, di un raccordo tra la costa e l'entroterra». Centrale, dunque, per il candidato sindaco, è definire, da parte della Regione, i servizi minimi, e cioè compartecipati dall'ente tra cui dovrebbe rientrare la tratta Teramo-Roma, oggi rimasta fuori dalle sovvenzioni regionali. «C'è poi la questione, importante e fondamentale, della distribuzione sul territorio del chilometraggio e dei servizi nelle aree interne», aggiunge, «su cui Teramo capoluogo deve giocare un ruolo fondamentale». D'Alberto ritiene necessario un tavolo con la Regione su questi temi. Giovanni Cavallari sottolinea l'assenza dei consiglieri regionali. «Io, da candidato sindaco facente capo alla lista civica "Bella Teramo", senza alcun partito strutturato a mio sostegno e senza scheletri nell'armadio, ho dichiarato che, una volta eletto, farò di tutto per rivendicare sui tavoli regionali e nazionali il ruolo di Teramo capoluogo, anche in merito ai trasporti. Teramo non solo non deve perdere nulla del poco che gli è rimasto, ma deve anzi veder migliorare i servizi e la possibilità di raggiungere Teramo da Roma, così come da altre località, deve essere semmai potenziata!». Basilare secondo Cavallari, anche estendere al Teramano del «biglietto unico integrato gomma-ferro, sul modello di quello già in uso tra Pescara e Chieti».