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Data: 15/05/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Autobus e metro, c'è la stretta sugli scioperi

ROMA Bus e metro: cambiano le regole del diritto di sciopero. Per tutelare i cittadini che sempre più spesso si ritrovano ad essere ostaggi di agitazioni nei trasporti pubblici locali, la Commissione di garanzia negli scioperi, varando il testo dell'accordo nazionale tra parti raggiunto il 28 febbraio scorso tra sindacati e aziende, ha inserito alcune regole nuove destinate a modificare sostanzialmente il diritto di sciopero nel settore. La più rilevante (come aveva anticipato Il Messaggero il 25 aprile scorso) riguarda l'intervallo di tempo che deve intercorrere tra uno sciopero e un altro: non sarà più di 10 giorni come adesso, ma di 20 giorni. E vale «nel settore, indipendentemente dal soggetto sindacale proclamante» per gli scioperi «incidenti sul medesimo bacino di utenza» (ovvero l'area territoriale di operatività dell'azienda interessata dallo sciopero), «a prescindere dalle motivazioni e dal livello sindacale che ha proclamato lo sciopero».
Per le grandi città, come Roma, Milano, Napoli, è una specie di rivoluzione. Tant'è che subito sono partite le lamentele. «È una decisione inaccettabile» protesta il segretario generale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi. «Con questo atto - prosegue - sarà di fatto sempre più difficile proclamare un'azione di sciopero, in un settore destinato, nel prossimo futuro, ad una forte liberalizzazione con riflessi negativi sulla forza lavoro».
DIRITTO ALLA MOBILITÀ
In effetti l'obiettivo della norma - fa sapere la Commissione di Garanzia - è quello di dimezzare gli scioperi nel settore del trasporto pubblico locale per «riequilibrare l'eccessiva compromissione del diritto dei cittadini alla libertà di circolazione, derivante da proclamazioni di sciopero attuate in un contesto di oggettiva frammentazione sindacale». Basti pensare che lo scorso anno le proclamazioni sono state 443 e si sono concretizzate in 121 giorni di sciopero.
«In questo settore, da anni, - ricordava nell'intervista rilasciata il 25 aprile al Messaggero il Garante Giuseppe Santoro Passarelli - si registrano troppi scioperi, spesso di venerdì o lunedì. Talvolta due al mese, come lo scorso marzo, l'8 e il 22 marzo per l'esattezza. Questo fenomeno procura disagio fortissimo alla gente che lavora e agli studenti che devono andare a scuola. Gli scioperi ripetuti colpiscono in modo più pesante i cittadini meno abbienti che non possono permettersi il taxi e aumentano a dismisura le difficoltà delle nostre città». Il raddoppio dell'intervallo di tempo tra uno sciopero e un altro - continuava - avrà l'effetto di «asciugare il fenomeno delle agitazioni. E scatterà un freno anche all'effetto annuncio».
Non è comunque l'unica novità. Il nuovo regolamento detta regole più stringenti anche per quanto riguarda l'informazione all'utenza. Oltre all'obbligo di aggiornamento sulla mobilitazione in corso, si prevede, «almeno 5 giorni prima dell'inizio dello sciopero, l'indicazione dei sindacati che hanno proclamato l'azione di sciopero e le motivazioni poste a base della vertenza, unitamente ai dati relativi alle percentuali di adesione registrati nel corso delle ultime astensioni proclamate dalle medesime sigle». Le nuove regole, che aggiornano la vecchia disciplina che risale a 16 anni fa, entreranno in vigore subito dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, che dovrebbe avvenire tra pochi giorni.

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