PESCARA Dopo il sì della Corte dei Conti, che ha chiuso l'iter del procedimento di trasferimento all'Anas di 25 strade provinciali, arriva l'ufficialità del passaggio con la pubblicazione decreto sulla Gazzetta ufficiale del 28 aprile scorso e il successivo trascorrere dei 15 giorni previsti dalla legge. In parole semplici, da ieri le provinciali malridotte dalle intemperie e l'incuria non sono più a carico delle quattro Province. Almeno quelle indicate nel decreto firmato il 20 febbraio scorso dal presidente del Consiglio dei ministri uscente, Paolo Gentiloni. Al di là del fatto che l'Abruzzo è la prima regione a raggiungere l'obiettivo e che il passaggio di competenze era atteso da almeno 65 sindaci abruzzesi, notizie queste ultime già riportate nei giorni scorsi, c'è da specificare che l'Anas non avvierà subito gli interventi necessari di manutenzione. Il governatore-senatore, Luciano D'Alfonso, ha comunque avvisato nei giorni scorsi i quattro presidenti delle Province, Angelo Caruso, Antonio Di Marco, Mario Pupillo e Renzo di Sabatino, ed i prefetti, che l'ingegner Matteo Castiglioni, responsabile intercompartimentale Anas, contatterà i primi per la presa in carico delle strade, informandoli che i lavori di manutenzione, per un importo di 24 milioni di euro, un onere da cui le Province saranno esentate, partiranno dopo l'estate. Tra le strade interessate figura anche la Statale numero 487 di Caramanico Terme (dall'innesto con la SS n. 5, località Scafa, all'innesto con la SS n. 17, località Sulmona) finita al centro di una settimana di proteste. Se da un lato si può tirare un sospiro di sollievo perché l'Anas garantisce la certezza dei lavori, dall'altro resta la preoccupazione per i prossimi quattro/cinque mesi di stasi.