Iscriviti OnLine
 

Pescara, 24/11/2024
Visitatore n. 740.939



Data: 16/05/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Confindustria, ok a fusione tra L'Aquila e Teramo. Sono 450 le imprese associate nei due territori bisognosi di nuove strategie Sede legale e presidenza (per i primi due anni) nel capoluogo di regione

L'AQUILA Fusione fatta. Nasce Confindustria L'Aquila-Teramo. Nel consiglio direttivo dell'11 maggio scorso, è stato dato il via libera all'accorpamento delle associazioni di categoria che operano sui due versanti del Gran Sasso. La delibera è stata approvata all'unanimità, superando di fatto le polemiche che, nella seduta consiliare del 2 febbraio scorso, aveva portato a una battuta d'arresto del percorso e al licenziamento dell'ex direttore degli Industriali, Carlo Imperatore, uno dei sostenitori della riorganizzazione dell'ente in sinergia con Teramo. «Un passaggio che spiana la strada alla futura istituzione di un'unica Confindustria regionale», afferma il presidente dell'Unione industriali dell'Aquila, Marco Fracassi. Stando agli accordi presi a tavolino, all'Aquila andranno la sede legale della nuova associazione e la presidenza, con un primo mandato biennale, rinnovabile a quattro anni. Qualche punto interrogativo in più, invece, per la direzione, dopo l'uscita di scena di Imperatore, che avrebbe dovuto guidare la nuova Confindustria L'Aquila-Teramo. Sono 450 le imprese associate afferenti ai due territori: una forza economico-industriale che Confindustria intende tradurre in marketing territoriale, sviluppo e attrazione di nuovi investimenti. ECCO LA FUSIONE. Confindustria Teramo con il presidente, Cesare Zippilli, e Confindustria L'Aquila, oggi sotto la presidenza di Fracassi, viaggeranno all'unisono, sotto un unico cartello. Il prossimo passaggio operativo sarà l'approvazione dello statuto, che porterà all'elezione dei nuovi organismi dirigenziali, presidente compreso. È certa la candidatura di Fracassi che, salvo sorprese, sarà a capo della nuova struttura per i prossimi anni. «La fusione con Teramo non è stata mai messa in discussione», afferma Fracassi, «tanto che la delibera è passata con voto unanime, dopo lo slittamento dovuto a quanto accaduto nella seduta del 2 febbraio, quando l'attenzione si è spostata su altro. Confindustria L'Aquila-Teramo sarà operativa a breve: un percorso corretto di unione tra due territori con stesse caratteristiche e peculiarità, dove già sono state sperimentate collaborazioni positive, come la nascita della Banca di credito cooperativo del Gran Sasso, e dove si sta lavorando per il nuovo ente camerale unico». SINERGIA E SERVIZI. «Rilanciare l'efficienza e la competitività dell'associazione». Questo l'obiettivo principale alla base del processo di fusione. «L'unione tra i due sistemi imprenditoriali», dice Fracassi, «porterà a una razionalizzazione delle risorse e a un incremento dei servizi. Un allargamento del raggio d'azione, anche in termini geografici, che darà maggior peso politico a Confindustria L'Aquila-Teramo, sul piano regionale e nazionale. Due territori accomunati dal sisma del 2009 e del 2016-2017, che necessitano di una forte azione di rilancio e di marketing per attrarre nuovi investimenti, lavorando sulla digitalizzazione delle imprese, per aumentarne la competitività sui mercati internazionali». NO ALLE FORZATURE. Il presidente Fracassi ha tenuto a precisare che «la fusione con Teramo è frutto di un percorso caldeggiato dalla Confindustria nazionale. Non è stata una scelta di pochi oppure una forzatura. Si è trattato di una scelta che va nella direzione di una progettualità finalizzata all'incremento dei servizi alle imprese e alla crescita dell'Abruzzo interno».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it