ROMA Alitalia, nel trimestre più duro dell'anno, dimezza le perdite (-177 milioni rispetto ai -228 della gestione Etihad), aumenta la produttività (+9% l'obiettivo del 2018), annuncia che a ottobre riaprirà la scuola di volo e si conferma prima per puntualità in Europa. La rotta tracciata dai commissari guidati da Luigi Gubitosi sta dando buoni frutti, ma evidentemente non basta. Perché - ha spiegato Gubitosi, che ha illustrato i conti al Senato insieme a Stefano Paleari ed Enrico Laghi - serve un partner per dare un futuro alla compagnia, con una strategia di respiro internazionale e un mission precisa. «Qualunque cosa voglia fare il nuovo governo - ha detto Gubitosi - è una scelta politica, che va fatta presto. Il carburante si consuma, noi proviamo a consumarne poco, ma si consuma». In cassa ci sono 769 milioni, esclusi i 145 milioni del prestito alla Iata e altri depositi. Il tesoretto del prestito ponte è dunque intatto, ma nei prossimi mesi nessuno può escludere che si dia fondo alle riserve. Anzi, è quasi certo. Gubitosi, rispondendo alla domanda di un senatore, ha poi spiegato che «uno dei limiti della gestione commissariale è la visione di breve periodo. Noi auspicabilmente completeremo il lavoro il 31 ottobre come previsto dalle procedure. E auspicabilmente non dovremo più esserci dopo il 31 ottobre». In sostanza, più di così i commissari non possono proprio fare. Il compito affidato dal governo uscente non contempla la ristrutturazione, ma solo quello di dare efficienza. Un traguardo di fatto raggiunto pur tra mille difficoltà. La palla passa quindi a Lega e 5 Stelle che nel contratto di programma scrivono nero su bianco che «la compagnia non va semplicemente salvata in un'ottica di mera sopravvivenza economica, bensì rilanciata, nell'ambito di un piano strategico nazionale dei trasporti che non può prescindere dalla presenza di un vettore nazionale competitivo». Lo schema è quello noto: l'ingresso della Cdp che affiancherebbe un vettore internazionale. In corsa ci sono EasyJet e Lufthansa, con Air France verso l'addio a causa dei problemi interni.
I tedeschi hanno già avviato i contatti informali con al Lega, ma attendono la nascita dell'esecutivo, sempre che prenda forma, prima di esporsi. Tornando ai conti, i ricavi sono cresciuti del 4% (di cui per passeggeri +6%) a 597 milioni; i passeggeri si sono stabilizzati, con il lungo raggio cresciuto dell'8,8%. Quasi un miracolo vista la concorrenza spietata delle altre compagnie e l'assenza di un esecutivo nella pienezza dei poteri in grado di indicare la direzione di marcia.