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Data: 20/05/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
La metropolitana mai nata ma i cartelli ci sono ancora. Il paradosso tutto aquilano

L'AQUILA Diciassette cartelli sparsi in città che segnalano la presenza di una metropolitana di superficie mai nata. E' il paradosso tutto aquilano di una segnaletica, totem dell'inutilità, nata ancora prima che non fosse mai portata a compimento un'opera pubblica dal costo di circa 30 milioni di euro che avrebbe dovuto unire l'ospedale San Salvatore al centro città, transitando per via Roma. Della metropolitana di superficie iniziata a realizzare nel 2002 sotto la Giunta Tempesta e che avrebbe dovuto coprire 5 chilometri, trasportando ogni giorno 20 mila passeggeri, restano oggi la segnaletica, un'ex rimessa per i mezzi in stato di abbandono e i tralicci, i cavi dell'elettrificazione e le rotaie a costellare le vie della città. Una menzione speciale va fatta per le rotaie che, soprattutto con pioggia e gelo, diventano scivolose costringendo gli automobilisti a pericolosi slalom spesso causa di incidenti stradali. Nonostante le numerose richieste di rimozione da parte dei cittadini e una petizione promossa al riguardo nel 2013 da molte associazioni, le rotaie sono sempre lì, esattamente come i cartelli stradali, a ricordare una delle più grandi incompiute aquilane.
A segnalare all'assessore alla Mobilità Carla Mannetti la presenza di cartelli stradali che invitano l'automobilista a dare la precedenza a una metropolitana fantasma, è il Gruppo civico Jemo nnanzi, da sempre in prima linea anche per quanto riguarda il decoro urbano del capoluogo. «Abbiamo potuto rilevare una situazione che consideriamo veramente anomala: partendo dall'ospedale San Salvatore e seguendo il percorso della metropolitana mai nata abbiamo potuto rilevare la presenza di 17 cartelli stradali della tipologia segnali di pericolo e precedenza che, ad ogni incrocio, dovevano servire a segnalare agli utenti della strada il passaggio della metro- scrive in una lettera aperta all'assessore i portavoce del Gruppo, Cesare Ianni-. Se la mancata realizzazione della metropolitana di superficie è cosa ben nota agli aquilani, non lo è per gli altri utenti della strada che, quindi, potremmo potenzialmente trovare in sosta ad attendere il passaggio di un mezzo che non transiterà mai!».
Tramontata definitivamente l'opera, restano oggi i cartelli stradali a ricordare quanto ancora dovrà sborsare la collettività. La mancata realizzazione vede inoltre aperto il contenzioso tra il Comune e il consorzio di imprese Cgrt che aveva ricevuto l'incarico di eseguire l'opera in project financing e che fa capo all'aquilano Eliseo Iannini. L'imprenditore ha citato il Comune per i lavori della costruzione della metro mai portati a termine. In ballo ci sono circa 6 milioni di euro che l'amministrazione Cialente non ha voluto transare.

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