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Data: 20/05/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Il Pd riabbraccia D'Alberto «Con lui l'intesa migliore». Mariani: «È uscito dal partito, ma tra noi i rapporti non si sono mai interrotti»

TERAMO Il Pd riabbraccia Gianguido D'Alberto. A un anno quasi esatto dalla separazione non consensuale con cui l'allora capogruppo salutò i Dem per avviare l'esperienza civica di "Insieme possiamo", le strade del partito e del candidato sindaco s'incrociano di nuovo. È l'effetto del referendum tra gli iscritti del Pd, che hanno scelto D'Alberto come aspirante primo cittadino da sostenere nelle elezioni del 10 giugno, raffigurato plasticamente dall'incontro di ieri pomeriggio all'hotel Sporting. I Dem hanno presentato la loro lista e per la prima volta, dopo l'esito della consultazione interna, si sono di nuovo stretti intorno al loro ex capogruppo. «Gianguido ha fatto la sua scelta, ma il rapporto tra noi non si è mai interrotto», spiega il commissario del partito Sandro Mariani, «non abbiamo mai chiuso la porta in faccia a nessuno».Non si tratta di un ripensamento, dunque, semmai di un «passo di lato da entrambe parti». Mariani tiene a evidenziare, tra l'altro, che il partito «ha fatto di tutto per rimettere insieme il centrosinistra, rinunciando anche a esprimere un proprio candidato». La sintesi migliore anche se non assoluta, dettata anche dal referendum, è stata trovata su D'Alberto. Il candidato si dice compiaciuto della convergenza sul suo progetto civico. «Lo abbiamo concepito in netta discontinuità con il passato», afferma, «ma è sempre stato aperto al Pd e alle forze che si sono opposte alla passata amministrazione». D'Alberto tiene a precisare che nulla in lui e nei contenuti della sua linea politica è cambiato tra quando era nel partito e la fase successiva in cui se ne è allontanato. La vera novità, secondo lui, sta proprio nell'abbraccio tra «una forza politica democratica e il civismo, sull'esempio dei risultati positivi ottenuti in realtà come Padova e Milano». A suggellare la ritrovata intesa ci sono i candidati consiglieri, in particolare quelli che con D'Alberto hanno condiviso gran parte dell'ultima esperienza tra i banchi dell'opposizione. Alberto Melarangelo, Maurizio Verna e Flavio Bartolini, però, non tornano sulle vicende che hanno caratterizzato la separazione e la successiva ricucitura dei rapporti con il l'attuale aspirante primo cittadino. Sul tavolo del confronto mettono i tempi programmatici che più stanno a cuore ai Democratici. A partire dalla ricostruzione post sisma che necessita di procedure più snelle per il ripristino delle case inagibile e la messa in sicurezza delle scuole. Tra le priorità del Pd, però, ci sono anche lavoro, sanità e rapporti con l'università e le istituzioni.

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