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Pescara, 24/07/2024
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Data: 20/05/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Appalti, si indaga anche in tre Comuni. Negli atti spuntano rapporti sospetti tra imprenditori ed enti locali a Teramo, Pineto e Atri. Coinvolta anche l'Anas

TERAMO Non solo Provincia. Ma anche altri enti locali come i Comuni di Teramo, Pineto e Atri. Fino all'Anas. Perchè è chiaro che la nuova inchiesta sugli appalti pubblici nel Teramano è solo all'inizio. E «quegli accordi illeciti tra imprenditori e pubblici ufficiali», come li chiama il sostituto procuratore Luca Sciarretta nel decreto di perquisizione, si delineano nel documento con cui la Procura è costretta a scoprire le prime carte in una fase ancora molto delicata di un procedimento giudiziario. Come, appunto, un decreto di perquisizione obbligatoriamente notificato agli indagati. Che sono il consigliere provinciale delegato alla viabilità Mauro Scarpantonio ; l'imprenditore edile Armando Di Eleuterio, che è anche presidente regionale dell'Ance (l'associazione nazionale dei costruttori); l'imprenditore edile Diego Di Sabatino e il funzionario del settore viabilità della Provincia Dario Melozzi. Accordi, dunque, che secondo la Procura avrebbero riguardato vari enti. Così elenca il magistrato nel decreto di perquisizione: «Rapporti di natura verosimilmente illecita esistenti tra gli imprenditori Di Eleuterio e Di Sabatino con il dirigente del settore appalti pubblici del Comune di Pineto D'Evangelista Donato (indagato nella stessa inchiesta (ndr) aventi ad oggetto la conduzione e l'aggiudicazione di gare d'appalto indette presso il suddetto ente locale; rapporti esistenti tra Di Eleuterio Armando e funzionari in servizio presso il Comune di Atri aventi ad oggetto l'aggiudicazione di lavori pubblici banditi dal suddetto ente locale; rapporti di natura verosimilmente illecita intercorsi tra Di Eleuterio e funzionari, allo stato non identificati, in servizio presso le Anas Abruzzo e Marche». Per quanto riguarda il Comune di Teramo il pm scrive: «Lavori di "somma urgenza" verosimilmente di natura fittizia assicurati a Di Eleuterio Armando da funzionari in servizio presso il Comune di Teramo».Per tutti gli indagati le accuse sono quelle di corruzione, abuso d'ufficio e turbata libertà degli incanti. Ovvero, secondo la ricostruzione della Procura, ancora tutta da accertare, un sistema in cui gli imprenditori si mettevano d'accordo per spartirsi gli appalti con il concorso di funzionari e politici in cambio di qualcosa.Ipotesi tutta da provare in un sistema che, raccontano da tempo le cronache nazionali, risulta conosciuto da molti (ma mai denunciato da nessuno), favorito dall'accentramento dei poteri e, molto probabilmente, dall'elevato grado di discrezionalità consentito nella selezione delle imprese.

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