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Pescara, 24/07/2024
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Data: 21/05/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
«Un tonfo e lei che gridava dal dolore. Lui si è avvicinato e poi è scappato»

CHIETI «Un rumore cupo, era circa mezzogiorno. Sembrava un tonfo. Poi quelle urla di dolore, strazianti. Ho avuto tanta paura, ma ho deciso di guardare dalla finestra e ho visto tutto quel sangue». Ha gli occhi ancora lucidi e a mala pena riesce a parlare dopo aver visto Marina Angrilli, la 52enne pescarese prof di lettere al liceo scientifico Leonardo da Vinci di Pescara, a terra nel cortile di casa sua, e con lei quella pozza di sangue lasciata sul cemento dopo essere precipitata dal secondo piano del condominio di piazza Roccaraso 18, a Chieti Scalo. La vicina di casa è sotto choc e rivede davanti ai suoi occhi tutta quella scena che l'ha sconvolta: «Ho chiamato subito i soccorsi, il 118, e poi ho visto quell'uomo avvicinarsi a lei».
LA FINESTA AL SECONDO PIANO
Fausto Filippone, dall'appartamento al secondo piano di quel condominio di color rosa antico con i davanzali bianchi, è sceso nel cortile: si è avvicinato alla moglie dolorante e quando ha sentito arrivare le ambulanze del 118 ha deciso di dare delle false generalità della moglie ai medici. «Sì, ho sentito le sirene delle ambulanze e poco dopo ho visto quell'uomo che si allontanava - racconta la vicina di casa -. Se n'è andato poco prima che arrivasse la polizia». Poi, l'immagine che descrive è davvero straziante: «Quella poveretta muoveva le gambe, si dimenava, urlando sempre di più per il dolore. Avevo i brividi ed ero terrorizzata».
I SOCCORSI
Marina Angrilli, subito soccorsa per i gravi traumi alla testa subiti nella caduta da un'altezza di una dozzina di metri, è stata portata in ospedale. La sua agonia non è durata molto, perché nonostante il disperato tentativo dei medici di salvarla, poco più tardi la 52enne è morta. E le false generalità che Fausto Filippone ha dato ai medici del primo soccorso in piazza Roccaraso 18 hanno reso davvero complessa l'identificazione della donna, come se l'uomo avesse già previsto queste difficoltà per potersi creare un vantaggio nella fuga.
«L'ho visto poche volte qui», ricorda la vicina di casa che preferisce non farsi identificare: «Quell'uomo (Fausto Filippone, ndr), veniva ogni tanto alle riunioni condominiali. Sapevamo che era il proprietario di quell'appartamento al secondo piano. Era un tipo silenzioso, sembrava non guardare in faccia nessuno. Parlava molto poco con noi. E in quell'appartamento non ci viveva lui e nemmeno la moglie: solitamente lo affittava agli studenti. Recentemente ci vedevo due studentesse, ma non so quando abbiano lasciato quella casa».
La donna poi racconta come durante la giornata di ieri piazza Roccaraso si sia trasformata in una zona di interesse per molte persone: «Si è sparsa subito la notizia di quanto era successo, e non ho mai visto così tante persone venire qui. È stato un continuo via vai per tutta la giornata. Non è stato molto bello tutto questo».

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