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Data: 21/05/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Di Maio: il nostro sindaco avrà al fianco il governo. Più di duemila sostenitori in piazza a teramo per il capo politico dei Cinque Stelle

TERAMO «Se il sindaco sarà Cinque Stelle, avrà dalla sua parte il governo che lo sosterrà per mettere a posto quello che da solo non riuscirà a risolvere». È la promessa con cui Luigi Di Maio, dal palco di piazza Martiri, lega la campagna elettorale in corso in città con i temi dell'attualità politica nazionale. Quando arriva a bordo del minivan grigio alle 18 ci sono ad aspettarlo oltre duemila sostenitori (secondo la questura) del movimento che da un po' ascoltano gli interventi di parlamentari e consiglieri regionali pentastellati. Il capo politico e probabilmente futuro ministro scende dall'auto e saluta la folla che lo accoglie con un'ovazione sollevando i telefonini per immortalare il momento. CI SIAMO. «Ve l'avevo detto e lo faremo», scandisce Di Maio, «la prossima settimana andiamo al governo». C'è appena il tempo di cogliere il colpo d'occhio del popolo grillino accalcato alle transenne. «Piazze così grandi non sono mai scontate», osserva il presidente che non si risparmia di fronte alla gente che sventola i cartelli con la scritta "#iosononelcontratto". «La novità rispetto alla settimana scorsa è che abbiamo chiuso un accordo con il leader della Lega Matteo Salvini», annuncia, «il prossimo presidente del consiglio sarà un amico del popolo e dunque un amico dei Cinque stelle». Non solo. «Abbiamo chiesto il ministero dello Sviluppo economico che comprenda anche quello del Lavoro», fa sapere il capo politico, «per poter agire sui temi dell'occupazione e del reddito fondamentali per il Paese e i cittadini». IL CONTRATTO. L'ultima parola, però, spetta a Sergio Mattarella. «Rispettiamo le prerogative del presidente della Repubblica», frena Di Maio, «dirà lui se il nostro piano è sostenibile, ma non vedo l'ora di iniziare a lavorare». Il leader pentastellato ripercorre punto per punto il contratto di governo: dall'acqua pubblica alle nomine dei manager delle Asl sottratte alla politica, dal salario minino al reddito garantito, fino alla cancellazione di privilegi come i vitalizi degli ex parlamentare. «C'è tanto del Movimento 5 stelle in questo programma», sottolinea Di Maio, «che non è un documento vuoto ma il vero leader del prossimo governo». L'obiettivo è «riconsegnare le chiavi delle istituzioni a cittadini che vengono prima dello spread e dei trattati». Gli accordi europei saranno rivisti per avere maggiori margini di spesa da destinare agli investimenti, così come sarà rimessa in discussione la linea Lione-Torino dell'alta velocità ferroviaria, la cosiddetta Tav, «riutilizzando i fondi per il trasporto pubblico locale». RICOSTRUZIONE ORA. Il capo politico dei grillini parla anche delle ferite lasciate dal sisma. «Bisogna uscire dall'emergenza e avviare la ricostruzione per non continuare a sprecare risorse», afferma, «è il momento del coraggio, avviamo un nuovo modello di Paese». Di Maio chiede fiducia per il candidato Cinque Stelle alla guida della città che raccoglie applausi e incoraggiamenti. «Non sono un oratore, ma risolvo problemi», tiene a precisare Cristiano Rocchetti, «il centrodestra ha cambiato squadra ma ha sempre lo stesso regista e le liste civiche si sono messe con il Pd di Luciano D'Alfonso».GOVERNATORE VIA. Sul doppio ruolo incompatibile del presidente-senatore insiste la consigliera regionale Sara Marcozzi. «D'Alfonso ha sequestrato l'Abruzzo», arringa dal palco, «se ne deve andare e liberarci dalla sua presenza». I grillini hanno presentato un ricorso contro il governatore. «L'udienza al tribunale dell'Aquila è fissata per il 5 luglio», annuncia Marcozzi, «a ottobre si tornerà al voto e anche la Regione sarà a Cinque Stelle».

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