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Pescara, 24/07/2024
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Data: 23/05/2018
Testata giornalistica: Il Centro
«Siamo pronti a dimetterci per far cadere Di Primio». L'opposizione verso una mozione di sfiducia contro il sindaco: «Città in declino». Ma non ci sono i numeri: è caccia all'appoggio di 5 consiglieri di maggioranza

CHIETI Due consigli comunali in 4 giorni saltati per le troppe assenze in maggioranza. E secondo l'opposizione quei posti rimasti vuoti sarebbero legati a «tensioni» tra sindaco, assessori e consiglieri di centrodestra sul piano dei tagli che riguarda asili nido, scuolabus e servizi sociali. E la minoranza, che conta 12 consiglieri, punta a una mozione di sfiducia contro il sindaco Umberto Di Primio. Ma mancano i numeri per far cadere l'amministrazione: servirebbe l'apporto di altri 5 consiglieri di maggioranza: un'impresa (quasi) impossibile. Ma Bruno Di Paolo (Giustizia Sociale): «Siamo pronti ad andare davanti a un notaio per dimetterci. Ci appelliamo ai consiglieri di maggioranza che, a parole, contestano i provvedimenti dell'amministrazione: ora, possono fare qualcosa. È necessario fermare questa amministrazione che sta diventando un teatrino in cui sono tutti contro tutti». «Un maggio teatrino», aggiunge Chiara Zappalorto del Pd. «Ora, vogliamo proprio vedere come si comporteranno in aula i consiglieri che non approvano le scelte della maggioranza», sottolinea Alessio Di Iorio del Pd. «Io sono incazzato con Di Primio», afferma Alessandro Marzoli (Pd), «il Comune non è casa del sindaco e dei consiglieri di maggioranza. Se finora siamo stati propositivi, adesso, il tempo è scaduto e faremo opposizione per denunciare ogni singolo responsabile del declino di Chieti. Tagliando i servizi, si incentiva l'esodo delle famiglie». Si appella ai consiglieri di centrodestra anche Luigi Febo (Chieti per Chieti): «Invito i consiglieri che hanno ancora a cuore le sorti di questa città a non approvare il bilancio oppure a presentare emendamenti».«Nella maggioranza ci sono tensioni, a partire dalle dimissioni di Mario De Lio da presidente della commissione Bilancio fino allo scambio di accuse tra Di Primio e la Teateservizi», denunciano Ottavio Argenio e Manuela D'Arcangelo del M5S, «il sindaco dice che le responsabilità della crisi finanziaria del Comune sono di tutti tranne le sue ma non può essere così: Di Primio fa proclami da 8 anni ma ora è costretto a tagliare servizi importanti per le famiglie e il dissesto è dietro l'angolo».

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