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Data: 23/05/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Su Conte coro di dubbi. Torna in pista Di Maio. Il professore è bersagliato dalle critiche sulle incongruenze nei suoi studi

ROMA Il professor Giuseppe Conte non ha ancora ricevuto l'incarico da premier e già spuntano «ombre» nel suo passato. Nel suo curriculum pubblicato sul sito dell'Associazione dei civilisti italiani, il premier in pectore ha scritto infatti di aver «perfezionato» i suoi studi giuridici in una serie di prestigiose università europee ed americane, tra le quali la New York University. Ma il nome di Giuseppe Conte non risulta negli archivi dell'università, ha accertato il New York Times, che ha citato un portavoce dell'Ateneo: «Una persona con questo nome non risulta nei nostri archivi, né come studente, né come membro di facoltà».Dopo frenetici contatti con il professore, M5s è sceso in sua difesa: «Nel suo curriculum ha scritto che alla New York University ha perfezionato e aggiornato i suoi studi. Non ha mai citato corsi o master frequentati». Conte avrebbe compiuto alcuni viaggi per «perfezionare l'inglese giuridico» e per confrontarsi con alcuni docenti, è la linea pentastellata che comunque oppone ai critici uno scambio di lettere tra Conte e un professore della New York University che dimostrerebbe come il candidato premier del governo giallo-verde sia stato più volte in quell'Ateneo «per periodi superiori al mese». Ma, nonostante anche il rettore dell'università di Firenze, Luigi Dei (dove Conte insegna), abbia usato parole in suo favore, Pd e Fi fanno partire una salva di critiche.Il Dem Michele Anzaldi attacca M5s, sostenendo che «la butta in caciara», mentre il socialista Serse Soverini dice di sperare che «sia una bufala». «Non sappiamo se le informazioni sul curriculum del prof Conte siano inesatte o mendaci - dice la responsabile comunicazione di Fi, Deborah Bergamini -, ma le incongruenze generano inquietanti ombre sul M5s» che non ha verificato il curriculum di colui che vuole come premier.In una giornata particolarmente complessa per Conte emerge poi che, nel 2013, come avvocato, difese la famiglia della piccola Sofia, una bimba con una malattia degenerativa che chiedeva la somministrazione della cura Stamina ideata da Davide Vannoni; ma che, soprattutto, promosse la Fondazione pro-Stamina creata dalla famiglia di Sofia, che a sua volta sosteneva la Fondazione di Vannoni. Anche qui il Pd, con Stefano Esposito, ha intimato che a Conte non venga attribuito «alcun incarico pubblico», mentre Edoardo Patriarca ha chiesto al professore di prendere le distanze dai No Vax. Va comunque detto che Vannoni ha sottolineato di non aver mai conosciuto né avuto rapporti con Conte. In soccorso del professore giunge anche la ex moglie che assicura: «Sarà un buon premier, quelle sul curriculum e su Stamina sono tutte stupidaggini».

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