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Pescara, 24/11/2024
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Data: 24/05/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Trasporto pubblico, scatta lo sciopero. Tre sindacati (Cisl, Uil e Faisa Cisal) contro Tua e Regione: «Troppi ritardi per approvare la delibera sui servizi minimi»

PESCARA Nuovo sciopero di quattro ore per i lavoratori del trasporto pubblico abruzzese. A proclamarlo, per domani, sono state le segreterie regionali di Fit Cisl, Uil trasporti e Faisa Cisal, che sollecitano la Regione affinché approvi in tempi brevi la delibera sulla definizione dei servizi minimi del trasporto pubblico locale.
LA SCADENZA. Il 1° gennaio 2019 scadono le concessioni, già in regime di proroga, per la gestione dei servizi di trasporto pubblico locale. Da quella data «dovranno obbligatoriamente partire le procedure per l'affidamento dei servizi attraverso affidamento in house e gare; la mancata approvazione della delibera sui servizi minimi determina in particolare la decadenza dell'affidamento in house e l'impossibilità a bandire le gare con tutto ciò che ne deriva» . I DISAGI. Se la Regione non approva subito la delibera, secondo le tre sigle sindacali, gravi disagi potrebbero derivare per i cittadini che vivono in quei territori marginali, sull'intero territorio regionale, nei quali i gestori privati non hanno interesse a investire, per problemi di scarsa remunerazione dei servizi. Per non parlare delle ripercussioni sugli attuali livelli occupazionali.
LE CRITICHE. «Prosegue la paralisi dell'istituzione regionale rispetto alla definizione dei Servizi minimi dei Trasporto pubblico locale. Neanche la proclamazione di uno sciopero», affermano in una nota Alessandro Di Naccio (Fit Cisl), Giuseppe Murinni (Uil Trasporti) e Luciano Lizzi (Faisa Cisal), «ha prodotto una presa di coscienza della gravità della situazione, e consentito passi avanti delle procedure necessarie all'approdo in Consiglio regionale della relativa delibera 848/c. La riunione tenuta il 21 maggio in regione con il consigliere delegato ai Trasporti, Maurizio Di Nicola, (subentrato a Camillo D'Alessandro, eletto in Parlamento, ndr) infatti, non ci ha purtroppo fornito gli aggiornamenti positivi che auspicavamo rispetto all'avanzamento e definizione delle procedure». Critiche altrettanto pesanti vengono riservate al consigliere Pierpaolo Pietrucci, «che non ha ancora nemmeno calendarizzato la discussione della delibera nella II Commissione che presiede. Notiamo che ieri (martedì, per chi legge, ndr), ha inteso accompagnare in regione una delegazione aquilana della Cgil senza mostrare interesse all'ascolto delle tesi delle altre sigle sindacali confederali, che mai hanno rinunciato o delegato ad altri il ruolo di difesa delle aree interne del territorio regionale».
LA RIFORMA. L'Abruzzo, proseguono, ha avviato la riforma del trasporto pubblico «seconda voce di spesa del bilancio regionale, che in poco meno di due anni, ha conseguito dapprima l'unificazione delle tre società regionali con rilevanti economie di scala e conseguentemente, unico caso in Italia, l'affidamento in house del 67% dei servizi regionali alla Società Tua spa garantendo una gestione pubblica del servizio».Ora, però, è fondamentale definire la rete dei servizi minimi che la Regione intende assicurare ai propri cittadini affinché possano esercitare il diritto alla mobilità.
IL CAPOLUOGO. «Nel caso della relazione tra il capoluogo di regione e la capitale», proseguono, «bisogna assolutamente specificare che questi servizi non verranno dismessi come si vuol far credere, bensì verranno rimodulati ed esercitati dal vettore Sangritana S.p.A. in regime di concorrenza, peraltro con criteri di sostenibilità economica, con materiale rotabile di nuova acquisizione e con personale neoassunto sul territorio regionale. Infine la presenza di un vettore a capitale pubblico su relazioni commerciali dall'intero territorio regionale verso la capitale rappresenta una garanzia atta ad evitare che l'esasperazione del mercato comporti una lievitazione esagerata delle tariffe di trasporto a danno dell'utenza. Siamo a chiedere ai Consiglieri di maggioranza e di opposizione di prestare, come loro costume, ancora più attenzione su questa delicata fase della riforma dei trasporti che è giunta quasi al traguardo ma che sta rischiando di sbriciolare tutti i risultati conseguiti a causa di sterili campanilismi, singoli riposizionamenti e fibrillazioni da campagna elettorale».

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