Rinviata al 25 luglio prossimo l'udienza di merito relativa al ricorso del centrosinistra teso ad ottenere il ribaltone in consiglio comunale (Anatra zoppa). I giudici intendono approfondire la zona grigia del seggio 41 acquisendo le tabelle di scrutinio al fine di stabilire se la sottrazione di circa 400 voti si sia verificata per un errore materiale o se sia stato invece compiuto un falso dal Tribunale dell'Aquila nel momento in cui non ha proceduto alla richiesta di rettifica di errore materiale da parte del Comune dell'Aquila. «La trascrizione nel verbale dell'Ufficio centrale elettorale di 10 voti ai candidati a sindaco - si legge nel dispositivo - sembrerebbe frutto di un mero errore materiale e ciò alla luce di quanto attestato a pagina 95 del verbale della sezione 41 ove l'ufficiale verbalizzante, nel riepilogo, attesta a 411 i voti validi per i candidati a sindaco». Tuttavia, il verbale è stato depositato in giudizio solo per estratto e, per questo, i giudici hanno chiesto copia conforme all'originale. Parallelamente della questione si sta occupando, ovviamente, anche il tribunale civile dove pende la querela di falso. A questo punto c'è da chiedersi come si comporteranno i giudici. Se dovesse essere palese l'errore materiale, in linea teorica dovrebbe essere pronunciata la sentenza favorevole al centrosinistra in quanto non vi sarebbero né modi né termini per apportare la correzione. Ciò in virtù del fatto che i termini per il ricorso incidentale sono scaduti da un bel pezzo. I legali del centrodestra tuttavia non sembrano dello stesso avviso. Nelle memorie rimesse ai giudici, il legale e consigliere comunale, Raffaele Daniele sostiene che i giudici del Tar non potranno non tener conto del macroscopico errore che avranno davanti agli occhi in nome del principio di verità peraltro applicato anche in occasione del riconteggio delle 11 sezioni oggetto del ricorso. Il verificatore, infatti, non si sarebbe limitato ad attribuire i voti corrispondenti alle specifiche richieste dei ricorrenti, optando invece, proprio perseguendo il principio di verità, alla riassegnazione di tutti i validi non specificamente oggetto delle istanze dei ricorrenti. Senza l'aggiunta di tali preferenze, si sottolinea nelle memorie, la soglia necessaria per far scattare la maggioranza delle liste di centrosinistra non sarebbe stata raggiunta. Intanto il sindaco Biondi non si scompone: «Sono sereno ha commentato sui social - Questa mattina mi sono alzato come al solito di buon'ora e sono andato al lavoro. Nulla avrebbe potuto distrarmi da una certezza: che la volontà popolare degli aquilani è inequivocabile, al di là di qualsiasi errore umano. L'Aquila ha diritto di essere amministrata, L'Aquila ha diritto ad essere amministrata da chi ha vinto le elezioni. Senza inciuci, senza trasversalismi. La giustizia trionfa sempre».