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Data: 25/05/2018
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Consiglio regione: mozione sfiducia D'Alfonso. Di Matteo, Gerosolimo e Olivieri «Non votiamo»

L’AQUILA - "Domani non parteciperemo al voto perché riteniamo che la presentazione della mozione di sfiducia al presidente, durante il Consiglio regionale, sia un esercizio muscolare, retorico e utile solo a riconfermare posizioni già espresse ma non a ottenere un risultato compiuto".

A dichiararlo l’ex assessore, ex Partito democratico, ora in Regione Facile Donato Di Matteo, l’ex assessore Andrea Gerosolimo e il consigliere Mario Olivieri, di Abruzzo civico.

Tutti e tre oramai con un piede fuori dalla maggioranza, che confermano la loro posizione "dissidente", annunciando l’astensione sul piatto forte dell’ordine del giorno del consiglio regionale di domani: il voto sulla mozione di sfiducia al presidente della Giunta regionale Luciano D'Alfonso, presentata dalle opposizioni che contestano il doppio incarico di governatore e senatore.

Senza questi tre voti, la maggioranza dovrebbe comunque spuntarla, seppure di misura, come accaduto in occasione del voto che ha respinto proprio l’ipotesi della incompatibilità tra il doppio incarico, visto che anche in quell’occasione i "tre ribelli" si erano astenuti. Il risultato è stato infatti di 16 a 15, con voto determinate del neo assessore Giorgio D’Ignazio, passato dal centrodestra al centrosinistra, e del presidente del consiglio Giuseppe Di Pangrazio, accusato però dalle opposizioni di "scorrettezza istituzionale", perchè a loro dire, come figura garante e super partes avrebbe dovuto astenersi.

Una buona notizia per la maggioranza, tutto sommato, quella dell’astensione dei tre ribelli, perché avrebbero potuto optare anche per un voto a favore della mozione di sfiducia, facendola passare, decretando così un altro duro colpo alla tenuta della maggioranza che si regge sul filo di lana.

"Ribadiamo la nostra posizione - prosegue la nota dei tre consiglieri - ritenendo che il tema dell'incompatibilità si sarebbe dovuto superare da tempo, andava risolta al momento dell'insediamento delle nuove Camere. L'atteggiamento etico e politico del presidente D'Alfonso è stato un episodio negativo per la nostra compagine regionale e per l'immagine dell'istituzione stessa, elementi che hanno aumentato il disagio e la sfiducia dei cittadini abruzzesi”.

"Riteniamo che l'evoluzione del quadro politico nazionale porterà rapidamente al superamento della questione stessa. Siamo pronti a far valere le nostre ragioni – aggiungono Di Matteo, Gerosolimo e Olivieri - le nostre idee peraltro avanzate in tempi non sospetti, volte a perseguire un fine legislatura ordinato e alla definizione di un programma di alleanze per le prossime elezioni regionali. Obiettivi da noi presentati all'interno del nostro progetto di civismo, i cui temi principali sono le aree interne, la sanità, il lavoro, il welfare, il sostegno alla piccola e media impresa ecc. Il nostro agire – concludono i Consiglieri - è il frutto di un'autonoma valutazione politica".


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