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Data: 27/05/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Reddito di inclusione conta solo il tenore di vita. Dal 1° giugno il Rei potrà andare anche alle famiglie che non hanno un minore, un disabile, un disoccupato over 55 anni o una donna in stato di gravidanza. Boeri: salario minimo per i lavoratori atipici

Dal 1° giugno cambiano i criteri per l’assegnazione del reddito di inclusione (Rei), la misura di contrasto alla povertà varata dal Governo Gentiloni, entrata in vigore dallo scorso 1° gennaio. In Abruzzo (secondo dati Inps elaborati da Openpolis), in tre mesi ne hanno usufruito poco più di 5.700 famiglie. Un dato che pone la regione al settimo posto in Italia, dopo Campania, Sicilia, Calabria, Molise, Sardegna e Basilicata. Il reddito di inclusione si compone di due parti: la prima è rappresentata da un beneficio economico, erogato mensilmente dall’Inps attraverso una carta di pagamento elettronico, chiamata Carta Rei, la seconda parte, quella più importante, è invece rappresentata da un progetto personalizzato di inclusione sociale e lavorativa, finalizzato «al superamento della condizione di povertà».
I NUOVI REQUISITI. Il Rei è una misura che coinvolge l’intero nucleo familiare. Dal 1° giugno 2018 sarà possibile l'accesso al Rei anche ai nuclei familiari che non hanno un minore, un disabile, un disoccupato ultra55enne o una donna in stato di gravidanza. Saranno valutate, pertanto, esclusivamente le condizioni economiche: un ISEE del nucleo familiare non superiore a 6.000 euro; un ISR, cioè la componente reddituale dell'ISEE, non superiore a 3mila euro; un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20.000 euro; un valore del patrimonio mobiliare, non superiore alla soglia di euro 6.000, accresciuta di euro 2.000 per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo componente, fino ad un massimo di euro 10.000. Grazie all’allargamento della platea dei beneficiari, l’Inps ha precisato che tutte le domande di ReI presentate nel corso del 2018 e fino al 31 maggio 2018, non accoglibili per la sola mancanza dei requisiti familiari saranno sottoposte a riesame di ufficio, con verifica dei requisiti alla data del 1° giugno 2018.
LA CARTA REI. AE veniamo alla carta Rei. Ad emetterla sono le Poste italiane, attraverso il servizio Bancoposta, quando gli enti coinvolti avranno completato la verifica dei requisiti posseduti. Con la Carta Rei è possibile prelevare contante, entro limiti prestabiliti, e acquistare beni (gli stessi previsti dalla Carta acquisti). Per poterla utilizzare bisognerà attendere l’arrivo del codice Pin, che sarà spedito per posta.
INCOMPATIBILITÀ. La misura non è dovuta nel caso in cui anche un solo componente della famiglia percepisca ammortizzatori sociali come il Naspi o altre forme di sostegno al reddito. Non spetta se in famiglia è presente un autoveicolo immatricolato negli ultimi due anni. Da questa regola sono esclusi i mezzi per il trasporto delle persone diversamente abili.
LA DOMANDA. Per fare domanda è necessario compilare il modello MV56, a disposizione nei comuni, negli sportelli degli ambiti sociali e nei Caf, ma a erogare materialmente il sussidio è l’Inps. Il progetto di inclusione lavorativa, invece, viene realizzato dai servizi sociali del comune di residenza, in collaborazione con i centri per l’impiego e le associazioni di volontariato no-profit che operano nel settore del contrasto alla povertà.
QUANTO DURA. L’erogazione del sussidio dura 18 mesi. Per poterlo chiedere di nuovo, alla scadenza, bisognerà aspettare sei mesi.

Boeri: salario minimo per i lavoratori atipici

PESCARA La Gig economy, un neologismo dall'americano gergale che indica i cosiddetti "lavoretti" e che include molti atipici, non solo è sbarcata in Italia, ma vi fa riferimento circa un milione di lavoratori. Perché siano tutelati il presidente dell'Inps, Tito Boeri, propone un suo vecchio cavallo di battaglia adattato al presente, cioè un salario minimo garantito ma calcolato per prestazione. Inoltre chiede un intervento legislativo che «costringa» i big del settore (come Uber, Deliveroo e tanti altri) a iscriversi alla piattaforma on line dell'istituto di previdenza versando in anticipo almeno una parte dei contributi. «È molto difficile fare degli scioperi e organizzare chi fa questi lavoretti» spiega Boeri «anche perché è molto facile per il datore riorganizzare il lavoro sulle piattaforme e normalmente i lavoratori vorrebbero lavorare più ore: il diritto allo sciopero per loro è un'arma spuntata», aggiunge il presidente dell'Inps in riferimento alla prima astensione dal lavoro dei "raiders" a Milano. «Quello che è importante è che il sindacato, ma soprattutto i politici, il governo, introducano dei minimi salariali che possano valere anche per loro: il salario minimo orario, che in Italia non esiste, sarebbe uno strumento utile per proteggere questi lavoratori», prosegue Boeri, che ha presentato con altri estensori una ricerca che individua in otto euro all'ora il guadagno mediano degli atipici della Gig economy, che vengono quantificati nel 2,6% della popolazione lavoratrice totale. «Si può introdurre un salario orario come retribuzione minima per ogni prestazioni, oltre a imporre il fatto che ci sia una registrazione di queste prestazioni on line».

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