ROMA L'ipotesi di bancarotta fraudolenta pende come una spada di Damocle sugli ultimi tre amministratori delegati dell'Alitalia targata Etihad. Silvano Cassano, Luca Cordero di Montezemolo e Cramer Ball sono indagati nell'ambito dell'inchiesta della procura di Civitavecchia sull'insolvenza della compagnia. L'iscrizione nel registro degli indagati era scattata immediatamente prima dell'operazione condotta dalla GdF nella sede della compagnia per acquisire documenti relativi alla gestione precedente all'amministrazione straordinaria. Iscrizioni di rito, dunque, perché gli accertamenti dovranno definire le eventuali effettive responsabilità. Il centro delle verifiche delle Fiamme gialle è, in particolare, il rapporto con la compagnia Ethiad, partner industriale nel tentativo di salvataggio che però in alcune scelte da parte di Alitalia sarebbe stato favorito, causando un danno alla compagnia di bandiera.
L'inchiesta, aperta subito dopo la sentenza del tribunale di Civitavecchia sull'insolvenza dell'Alitalia-Sai (l'ultimo bilancio depositato registra una perdita d'esercizio pari a 408 milioni), riguarda i comportamenti di Cassano, ad dal settembre 2014 al settembre 2015, dell'ex presidente Montezemolo, che ha assunto ad interim i poteri di ad fino all'arrivo del successore nel marzo 2016, e dell'australiano Ball in carica fino al tracollo dell'aprile 2017. «Premesso che non sono al corrente di nulla, posso dire che nel breve periodo di interregno tra i due amministratori, nel quale ho svolto le funzioni di ad, l'ho fatto sempre con grandissima attenzione e senso di responsabilità», ha precisato Montezemolo. Intanto ieri il Senato ha approvato, con 264 voti favorevoli e 14 astenuti, il decreto che sposta al 31 ottobre il termine per la procedura di vendita e al 15 dicembre quello per il rimborso dei 900 milioni del prestito ponte.