L'AQUILA Incentivi alle imprese che si insediano in Abruzzo, e che si impegnano, pena la restituzione dei contributo, a restarvi per un certo numero di anni. È solo dei passaggi del progetto di legge del Movimento cinque stelle, con primo firmatario il consigliere regionale M5s, Riccardo Mercante, che ieri è stato riapprovato all'unanimità nel corso della seduta della commissione consiliare delle attività produttive. Il progetto di legge, recante "Misure a sostegno delle imprese e dell'occupazione sul territorio regionale e di contrasto alle delocalizzazioni produttive", dopo un anno di iter era già stato approvato dalle commissioni bilancio e attività produttive, degli uffici legislativi, del comitato per la legislazione e dal delegato competente di Giunta, Giovanni Lolli, «ma aveva subito lo stop in Consiglio da parte del Presidente Luciano D'Alfonso», informa il M5s in una nota. «Sono soddisfatto del risultato nuovamente raggiunto» commenta Mercante. «Il testo si propone di rilanciare e salvaguardare l'occupazione sul territorio regionale attraverso premialità, contributi e agevolazioni alle imprese di nuovo insediamento a patto che le stesse si impegnino a mantenere strutture e forza lavorativa all'interno della nostra regione per un determinato numero di anni. Prevista per il mancato rispetto dei parametri di legge la restituzione alle casse regionali dei contributi ricevuti». Nello strumento normativo sono previste anche agevolazioni per favorire il rientro in regione di quelle imprese che hanno già delocalizzato all'estero, il cosiddetto fenomeno del back reshoring.Mercante ha espresso «grande compiacimento anche perché la proposta di legge è stata molto apprezzata oltre che da Lolli, anche dagli assessori Giorgio D'Ignazio e Lorenzo Berardinetti e dal consigliere regionale Mario Olivieri che hanno deciso di apporre la loro firma al testo. Una legge come questa», conclude Mercante, «in Abruzzo è più che mai necessaria e di fondamentale importanza; allarmante infatti è il numero sempre più crescente delle aziende che decidono di licenziare e delocalizzare le attività produttive all'Estero. Ora, vista l'importanza del provvedimento, non resta che aspettare che l'intero consiglio regionale approvi al più presto la legge».