L'AQUILA - Dopo 88 giorni di crisi politica, è arrivata la fumata bianca per la nascita del governo "giallo-verde" di Movimento 5 stelle e Lega, e anche tra i deputati e senatori abruzzesi il sentimento è quello di chi ha tirato, finalmente, un sospiro di sollievo, dopo tante incertezze. Condito da entusiasmo, per quelli della nuova maggioranza, e di vis guerriera, per chi si appresta a fare opposizione, dura o costruttiva, a seconda dei casi.
Intanto già impazza il totonomi per i vari ruoli di governo, e le prossime ore diranno se agli abruzzesi toccherà almeno qualche posto da sottosegretario, visto che nessuno di loro sarà ministro.
Ad Abruzzoweb il deputato M5s, al secondo mandato, Gianluca Vacca, mentre ancora il presidente incaricato Giuseppe Conte stava incontrando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, anticipa che per quanto riguarda ruoli di primo piano per i pentastellati abruzzesi, "ci sono buone probabilità, ma nomi non li faccio, anche perché davvero non li so, un passo alla volta".
Tra i papabili sottosegretari del resto c’è lo stesso Vacca, assieme a Gianluca Castaldi, e Antonio Zennaro, un fedelissimo quest'ultimo del leader pentastellato Luigi Di Maio.
Tra i leghisti il nome più gettonato è invece quello dell’aquilano Luigi D’Eramo, possibile sottosegretario con delega alla ricostruzione.
"Aspettiamo che parli il presidente del Consiglio Conte - spiega trafelato Vacca - l’importante comunque è che sembra davvero che stia per partire il governo del cambiamento. Ho vissuto con grande passione, e anche incertezza, queste settimane di tentativi, con i continui cambi di scenario".
Vacca assicura poi che il governo giallo-verde sarà solido e fattivo perché "abbiamo inaugurato una modalità nuova, la sottoscrizione di un contratto vincolante tra forze politiche diverse tra loro. La garanzia sarà proprio il contratto".
Per quanto riguarda la sua regione Vacca ricorda che "le priorità e le emergenze sono tante, in primis il lavoro, scarso, precario, intermittente, e poco retribuito".
Sulla stessa linea il senatore pentastellato Primo di Nicola, storico giornalista dell’Espresso ed ex direttore del Centro.
"Gli italiani conoscono il programma di governo, le cui priorità sono scritte nel contratto, che è una piccola grande rivoluzione nel modo di fare politica in Italia - spiega a questa testata -. Abbiamo davanti la povertà di milioni di persone, piegate dalla crisi, la disoccupazione, troppi giovani costretti ad andare all’estero. Questa è la nostra priorità. Poi è urgente tagliare i privilegi e gli sprechi, a cominciare dagli odiosi vitalizi di noi parlamentari. E ancora il reddito e le pensioni di cittadinanza, riforma della legge Fornero".
Di parere ovviamente opposto, è il deputato del partito democratico Camillo D’Alessandro, che già affila le armi in attesa di accomodarsi sui banchi dell’opposizione.
"Dopo 90 giorni di teatro costato circa 200 miliardi tra perdite in borsa e aumento dello spread - esordisce con botto a questa testata D’Alessandro - quello che doveva essere il governo del cambiamento, assomiglia molta ad un inciucio da prima Repubblica. Ricordo poi che hanno fatto ministro Enzo Moavero Milanesi, il braccio destro dell’odiato Mario Monti…".
Focalizzando l’analisi sull’Abruzzo D’Alessandro ricorda che "ci sono delle gigantesche questioni che il governo dovrà affrontare, il mio lavoro sarà di ricordarglielo ogni giorno, ma anche di collaborare per le soluzioni, se non ascolteranno sarà un opposizione pesante. Temo però che la trazione nordista- leghista ci riserverà non poche difficoltà".
Euforico, e ci mancherebbe, il deputato Giuseppe Bellachioma della Lega, coordinatore regionale dei salviniani d'Abruzzo.
"Parte oggi la rivoluzione del buon senso, del 'prima gli italiani' - commenta a telefono - E' stato un grande lavoro. Con l'M5s abbiamo stabilito una regola molto chiara, l’accordo è sulla base di un contratto, dove c’è scritto quello che serve per far ripartire il Paese. Salvini ha detto che nel Movimento 5 stelle ha trovato persone serie e coerenti, e non se l’aspettava".
La priorità per l’Abruzzo per Bellachioma "è quella di risolvere tutti i nodi che ritardano la governance della ricostruzione post-sismica del 2009 e del 2016-2017. Compreso l'assurda vicenda delle tasse sospese che e da restituire nel cratere sismico aquilano".
Alla ineludibile domanda: "Cambierà qualcosa nelle alleanze alle elezioni ammnistrative imminenti, come quelle a Teramo, e future, visto che ora al governo la vostra alleata Forza Italia non voterà la fiducia al vostro govenro?", Bellachioma risponde sibillino:"Fino alle amministrative del 10 giugno quello che è stato deciso rimane intoccabile, rimnaiano nel centrodestra, dopo lo sa il buon Dio...”.
Secco "no comment" invece su possibili posti da sottosegretario assegnati ad esponenti leghisti abruzzesi.
Antonio Martino deputato di Forza Italia, eletto nel collegio dell'Aquila, ribadisce infine che è comunque un bene che non si sia tornati a votare.
"Avevo detto stamani che bisognava smettere di scherzare - afferma il forzista - e che l'Italia aveva bisogno di un governo per dare stabilità al Paese. Sono felice che la situazione si sia sbloccata. Faremo un’opposizione sulle tematiche, saremo severi quando ci sarà da esserlo, e collaborativi quando si proporranno argomenti utili alla nazione e al nostro territorio. Credo che l’esecutivo possa reggere e durare fino a fine mandato".
"Naturalmente - conclude Martino - già dal suo insediamento braccheremo il governo sulle problematiche abruzzesi, a partire dal terremoto per finire all’occupazione".