La Cgil scrive una lettera aperta con un forte appello ai consiglieri regionali, al presidente della Provincia, ai sindaci (anche futuri) e al rettore. «Sui trasporti è ora di decidere», è l’incipit della lettera che ricorda i contenuti dell’incontro pubblico con le istituzioni dell’11 maggio. Si è parlato delle ricadute che i provvedimenti adottati nelle delibere di giunta regionale, avranno sul trasporto provinciale e sulle linee di collegamento con Roma. A rischio è infatti la linea Giulianova-Teramo-L’Aquila Roma. «Sappiamo che la definizione dei servizi essenziali di trasporto pubblico locale prima di approdare in consiglio regionale per la necessaria approvazione, sarà oggetto, nei prossimi giorni, di approfondimento nella competente commissione consiliare regionale permanente che darà una valutazione e indicazioni di lavoro al consiglio regionale», scrivono il segretario provinciale Giovanni Timoteo e quello della Filt Cgil Luigi Scaccialepre, «per questo, chiediamo un impegno certo affinché i temi, le osservazioni e le proposte che abbiamo avanzato e che in gran parte abbiamo condiviso nell’iniziativa dell’11 maggio scorso trovino il conseguente sbocco legislativo. Ci riferiamo in particolare alla necessità di garantire la mobilità dei cittadini delle aree interne con una normativa che definisca con oggettività, equità e chiarezza quali sono i servizi di trasporto che devono essere sostenuti dalla Regione. Tra questi va assolutamente reinserita la linea Giulianova-Teramo-L’Aquila- Roma, tratta che non avendo altre modalità di collegamento per la Capitale diverse da quelle su gomma, se fosse lasciata solo alle logiche del mercato, come nell’ipotesi attuale, inciderebbe negativamente sui cittadini in termini di organizzazione dei servizi in termini di frequenza delle corse, orari, instradamenti e politiche tariffarie. In un territorio nel quale la popolazione, dopo la crisi economica, il sisma, i danni dalla neve, deve continuamente confrontarsi con una crescente precarietà nel lavoro, nel reddito, nelle infrastrutture e nei servizi, è necessario che per tutti i temi che incidono nella gestione della convivenza, su ogni opportunità, su ogni scelta la forza della sua rappresentanza sappia rivendicare bisogni e diritti del territorio almeno alla pari degli altri». E questa, sottolineano i sindacalisti, è l’occasione per un’invesione di rotta, per dare ai cittadini prova di attenzione al territorio.