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Pescara, 24/11/2024
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Data: 02/06/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Uffici regionali, esplode il caso scippo. La Cgil insorge «Sottratte competenze al capoluogo»

Direzioni regionali dall'Aquila a Pescara: al grido di un nuovo possibile scippo è letteralmente esplosa ieri una polemica contro la Regione che forse attiene più a scorie politiche che alla sostanza dei fatti. Nel mirino la riorganizzazione della macrostruttura dell'ente (ancora da varare), in particolare di due Dipartimenti: Opere Pubbliche Governo del Territorio e Politiche Ambientali; Trasporti, Mobilità, Reti e Logistica. Dopo una giornata intera di critiche molto vibranti, il direttore generale della Regione, Vincenzo Rivera, è intervenuto con una nota: «Nessuno scippo a danno del capoluogo di Regione. La riorganizzazione della macrostruttura regionale non sposta alcun servizio o ufficio a Pescara, ma si limita a ridefinire gli ambiti di competenza di due Dipartimenti». Attualmente il Dipartimento Opere Pubbliche Governo del Territorio e Politiche Ambientali è composto da 15 servizi retti da dirigenti, di cui 8 su L'Aquila, 4 su Pescara, 1 su Chieti e 1 su Teramo, mentre il Dipartimento Trasporti, Mobilità, Reti e Logistica è composto da 5 servizi tutti su Pescara. L'atto di riorganizzazione, spiega Rivera, prevede la ridenominazione dei due Dipartimenti rispettivamente in Governo del Territorio e Politiche Ambientali e Infrastrutture, Trasporti, Mobilità, Reti e Logistica. «Non è previsto alcuno spostamento di personale dipendente, né di uffici, di mansioni e di competenze che restano dove sono dice Rivera -. Diversamente, non può certo sostenersi che un Dipartimento regionale con strutture articolate sulle città di L'Aquila e Pescara abbia oggi un'unica sede». Il dg definisce «strumentale» la polemica e cita la legge che già nel 1999 ha disciplinato l'organizzazione e i rapporti di lavoro della Regione Abruzzo (77/1999) e che prevedeva, tra le dodici, una direzione denominata Infrastrutture e Mobilità, mentre le direzioni che si occupavano delle materie oggi coordinate dal solo Dipartimento Opere Pubbliche erano ben 4. «Il raggiungimento degli obiettivi dell'ente conclude Rivera - non può certamente essere minato da un eccessivo carico di lavoro in capo al coordinamento di un solo direttore». In soldoni oggi il Dipartimento Opere pubbliche ha doppia sede direttoriale; quello dei Trasporti ha solo Pescara. Con la riforma il servizio Opere pubbliche resterà su doppia sede; nel nuovo Dipartimento Infrastrutture e Trasporti verranno spostati, in termini di competenze direttoriali, Geni civili, Opere marittime (resterà a Pescara) e difesa del suolo (resterà all'Aquila). Alla fine, insomma, i quattro Geni civili cambieranno dipartimento e direttore, ma non sede: in questo modo anche questo Dipartimento diverrà necessariamente a doppio polo. Vale, insomma, non tanto il criterio geografico quanto quello della somma dei servizi. In questa ottica L'Aquila guadagnerebbe qualche competenze, anziché perderla.

La Cgil insorge «Sottratte competenze al capoluogo»

C’è anche unfronte legato al centrosinistra nelle reazioni veemential piano di riorganizzazione regionale. Il principale riguarda la Cgil, che addirittura hadiffuso due comunicati,unodei quali a seguito della nota diffusa dal dg Rivera:«Comprendiamo cheVincenzo Rivera, il direttore generale della Regionenominato dal presidente D’Alfonso, voglia cercare di spegnere il fuoco delle polemiche e rassicurare gli aquilani – diconoUmberto Trasatti e Francesco Marrelli -. Quello che però deve essere chiaro è il fatto che la sua replica al nostro comunicato di stamattinanonsmentisce quantoabbiamodenunciato e anziconferma le nostre preoccupazioni. Rivera,da dirigente regionale, tenta di far passare in secondo piano le scelte politiche del governatore D’Alfonso, forniscenumerie spiegazioni tecniche lasciando immaginareche le scelte della giunta regionalenon comporterannoil trasloco a Pescara di uffici e servizi regionali,da tutto questo anzi L’Aquila uscirebbe rafforzata. Quello che Riveranondice,però, èunascelta politica che sottrae al capoluogo di regione i centri decisionali e politici. ogginonsi cambiano le destinazioni delle sedi enon si trasferiscono fisicamente personale e uffici, però vengono sottrattecompetenze daundipartimento dell’Aquila a beneficio diun dipartimento di Pescara».

La Lega: «Depotenziamento subdolo». Ugl: «Vergogna». De Matteis: «Furbata»

Gli attacchi principali sono arrivati ovviamente dal centrodestra. La Lega, per bocca di D’Eramo e Imprudente, ha detto che «la vicenda, sebbene ancora nebulosa e tutta da decifrare, dimostra inequivocabilmente che il governatore Luciano D’Alfonso e il Pd proseguono nella loro opera indiscriminata e subdola di depotenziamento delle aree interne». «Servizi e direzioni presenti oggi all’Aquila non devono assolutamente essere toccati - proseguono D’Eramo e Imprudente- vigileremo attentamente su ogni operazione che dovesse penalizzare ulteriormente la città e le zone interne, ancora alle prese con numerose difficoltà post terremoto ». Durissima la nota Ugl di Giuliana Vespa e Simone Tempesta: «I politicanti della giunta regionale stanno perpetrando un vero e proprio atto di sciacallaggio. Il dipartimento opere pubbliche passerebbe così da 15 a 9 servizi con grave nocumento per la nostra città. Al grido di “vergogna” possiamo soltanto aggiungere che i cittadini di questo territorio non permetteranno mai alcuno spostamento ». Giorgio De Matteis, di Fdi, ha definito il caso un «fulgido esempio di furbata del fuggitivo D’Alfonso»: «È tutto così maldestramente evidente, che addirittura la Cgil ha chiesto un incontro urgente. Ovviamente abbiamo in Regione una chiara carenza di rappresentanza politica, peraltro succube del fuggitivo D’Alfonso. Questa snaturata e sciagurata ipotesi di modifica della Direzione di un settore strategico come gli uffici periferici dei geni civili (che svolgono una funzione determinante nel quadro della ricostruzione post terremoto) va a danno della nostra città e sarà portata immediatamente all’attenzione del Consiglio comunale, per far sì che il nostro Sindaco faccia ciò che altri non sanno fare a difesa delle prerogative dell’Aquila». Michele Malafoglia, sempre Fdi, ha detto che «D’Alfonso è stato preso con le mani nella marmellata».

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