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Pescara, 24/11/2024
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Data: 03/06/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Le 10 emergenze d'Abruzzo. Dalle 1.100 frane alle scuole insicure, alle crisi industriali: ora tocca a M5S e Lega. Gli aumenti in A24 e A25. I sindaci: non dimenticate il caso dei pedaggi salati

PESCARA C'è un dossier Abruzzo composto da dieci emergenze. Sono le priorità della nostra regione da mettere nell'agenda del nuovo Governo. Dalle frane alle scuole insicure; dai siti industriali da bonificare alle aziende che scelgono la strategia del prendi i soldi e scappa, lasciando senza stipendi e prospettive a centinaia di famiglie. Il nuovo esecutivo gialloverde ascolterà il grido di aiuto che si alza dall'Abruzzo? I prossimi mesi saranno decisivi per avere una risposta alle dieci priorità che il Centro elenca a futura memoria.
1) LE FRANE. Il risanamento delle situazioni di dissesto idrogeologico è in cima alla lista. A livello regionale sono 1.100 gli eventi franosi censiti. Dai più devastanti come Ponzano di Civitella del Tronto, Civitella Casanova, Casoli di Atri, Mosciano Sant'Angelo, Roccamontepiano, Lettomanoppello e l'Alto Vastese, ai più estesi, come San Martino sulla Marrucina. La stima della spesa è di un miliardo e 300 milioni di euro. Finora l'ex governo di centrosinistra ha finanziato 400 milioni.
2) SCUOLE SICURE. Un anno fa il Centro ha svolto un'indagine a tappeto in Abruzzo sulla sicurezza dell'edilizia scolastica. Gli edifici potenzialmente interessati sono 1.287. Di questi l'80 per cento ha bisogno di manutenzione o adeguamento sismico per una spesa complessiva di un miliardo. I fondi arrivati finora in Abruzzo sono circa 300 milioni.
3) MENO BUROCRAZIA. Ovvero la semplificazione normativa dei cantieri di edilizia scolastica. Una soluzione sarebbe quella di appaltare i lavori direttamente con progetti definitivi: si eviterebbero così i massimi ribassi. Ma non può essere la Regione Abruzzo a deciderlo. Tocca al Governo.
4) AZIENDE IN FUGA. Ora più che mai, e di fronte a casi come quello della Honeywell di Atessa, occorre una norma per tutelare il mantenimento occupazionale delle iniziative industriali finanziate con denaro pubblico. Una norma che eviti le delocalizzazione di industrie che hanno ricevuto contributi e che quindi devono essere sanzionate sul piano fiscale e dal punto di vista degli oneri contrattuali. Chi si insedia, dopo aver ricevuto contributi e ottenuto quasi gratuitamente il sito industriale, non può decidere di andarsene lasciando tutto come se nulla fosse accaduto.Il Governo anche in questo caso deve intervenire avendo riguardi verso la delicatezza dei rapporti tra l'attrattiva industriale e la tutela delle occasioni di lavoro.
5) TASSE DEL SISMA. È un tema di drammatica attualità che rischia di togliere all'Aquila qualunque voglia di ripartire. Il superamento della procedura di infrazione per il regime di defiscalità riguardante il cratere sismico è una delle priorità che ha ricadute sull'intero Abruzzo.
6) IL CASO SULMONA. Come le tasse per l'Aquila, anche il superamento della procedura della rete Snam gas di Sulmona è una priorità. La Regione ha già detto no ma l'ultima parola spetta al ministro dello sviluppo economico, cioè a Luigi Di Maio.
7) I COLLEGAMENTI. La partita più grande per l'Abruzzo è il potenziamento della rete ferroviaria Pescara-Roma. La dotazione nel contratto di programma Mit-Rfi è di un miliardo e 566mila euro di opere e 15 milioni per la progettazione esecutiva. Rfi deve accelerare il progetto: è il post it per il neo ministro Danilo Toninelli.
8) SITI CONTAMINATI. All'Abruzzo serve anche una norma nazionale che semplifichi e razionalizzi i costi per le bonifiche dei vecchi siti industriali nelle aree urbane: siti occupati da industrie esauste concepite agli inizi del '900 che, ora come ora, non possono essere bonificati perché gli enti locali e i vecchi proprietari non hanno le risorse. C'è quindi bisogno di una norma che venga rifinanziata.
9) LA SICUREZZA. Nel dossier non può mancare il potenziamento della Protezione civile con la ricostituzione degli organici necessari a livello nazionale e il potenziamento della flotta di Canadair: mancano infatti cento dirigenti, e ci sono soltanto 16 Canadair su 30 che ne servono.Il problema è nazionale ma ha evidenti ricadute sull'Abruzzo, regione purtroppo colpita dalle catastrofi. La Protezione civile, depotenziata dopo gli scandali della cosiddetta "cricca", dovrebbe tornare quella dei tempi di Bertolaso.
10) MARE NOSTRUM. Infine c'è l'inquinamento del mare che, secondo i tecnici, può essere risolto una volta per tutte con un piano dedicato alla separazione delle acque bianche da quelle nere in tutto il Mezzogiorno italiano. Anche in Abruzzo il 60 per cento delle fogne è vecchio. Occorre finanziare Comuni ed enti come l'Aca e l'Ersi (ente regionale servizio idrico) per rimettere in salute il nostro Adriatico.

Gli aumenti in A24 e A25. I sindaci: non dimenticate il caso dei pedaggi salati

CARSOLI Nel dossier da consegnare al nuovo governo c'è anche la questione del caro-pedaggi che non può rimanere irrisolta: tocca ai neo ministri Giovanni Tria e Danilo Toninelli raccogliere l'appello dei sindaci contro il rincaro dei pedaggi autostradali. Ottanta primi cittadini abruzzesi sono tornati a incontrarsi a Carsoli, e chiedono l'aiuto dei cittadini per portare avanti la battaglia. Qualche tempo fa i sindaci hanno intrapreso le vie legali, conferendo all'avvocato Enrico Michetti il mandato per richiedere al Mit i documenti inerenti la concessione alla società Strada dei Parchi, «ad oggi non consultabili. Una richiesta», dicono, «che se non accolta, aprirà la strada a un vero e proprio ricordo amministrativo». I sindaci hanno anche deciso di procedere con un'istanza "massiva" di accesso agli atti, alla quale i cittadini possono aderire attraverso una modulistica, da ritirare presso i Comuni di appartenenza. Il sindaco di Aielli, Enzo Di Natale, uno dei promotori dell'iniziativa, ha evidenziato come, fin dal primo giorno sia stata richiesta la sospensione dei rincari autostradali. «Abbiamo avanzato richieste a tutti i livelli», ha spiegato Di Natale, «ma non siamo riusciti a ottenere nulla. Come preannunciato già tempo fa, abbiamo dato seguito all'azione legale, tutti d'accordo abbiamo quindi delegato un nostro avvocato di fiducia, per farci accedere agli atti». Di Natale ha assicurato che i sindaci non si fermeranno fino a quando non vedranno quei documenti, una presa visione che potrebbe essere fondamentale, non solo per tentare di annullare gli aumenti, ma anche per verificare se ci fosse la possibilità di migliorare le condizioni . «Quello dei rincari autostradali», dicono i sindaci in una nota, «è un problema molto serio. Da anni assistiamo ad aumenti dei pedaggi sulla A 24 A 25, con costi diventati assurdi e insostenibili per molti utenti, soprattutto in considerazione del fatto che l'autostrada, a oggi, è l'unica via di comunicazione veloce per raggiungere sia Roma che Pescara. Quella di coinvolgere i cittadini è una decisione importante. Ovviamente, ci faremo sentire anche a Roma con il nuovo Governo. Ci si augura che tutte le sinergie messe in campo portino a risultati positivi per tutti».

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