Dalla flat tax per le famiglie con tre figli alla quota 100 per superare la legge Fornero, dal miglioramento dei centri per l'impiego al reddito di cittadinanza. L'agenda economica delle prime mosse del nuovo Governo giallo-verde prende forma. A tracciarla è anche il vice premier e leader del M5s Luigi Di Maio, che in un video su Facebook in diretta dal Ministero dello sviluppo economico, che guiderà insieme a quello del Lavoro, indica le «iniziative che vanno affrontate subito». Misure già delineate nel contratto M5s-Lega e che potrebbero confluire nella prossima manovra, che è il veicolo naturale per questo tipo di interventi, ma per le quali ora bisognerà fare i conti con il nodo coperture. Il costo complessivo delle principali misure annunciate potrebbe infatti superare i 100 miliardi, ma per alcune si potrebbe procedere per gradi: il reddito di cittadinanza, ad esempio, come indicato anche nel contratto, arriverà solo dopo il potenziamento dei centri per l'impiego. E anche la flat tax, secondo quanto annunciato dal neo ministro della famiglia Lorenzo Fontana, partirà subito ma solo dai nuclei con almeno tre figli. La flat tax , che il neo ministro dell'economia Giovanni Tria sostiene anche a costo di aumentare l'Iva, è una delle misure più costose. Il nuovo modello di tassazione con due aliquote al 15% e 20%, per famiglie e imprese, ha un costo di circa 50 miliardi di euro, ha spiegato l'ideologo leghista della «tassa piatta» , il senatore Armando Siri, precisando che sarà in vigore dal 2019. Per dare una mano agli imprenditori («li dobbiamo lasciare in pace », dice Di Maio), inoltre, via lo spesometro, via il redditometro e gli studi di settore: una misura il cui costo è però difficilmente quantificabile. Nel capitolo fisco bisogna tener conto anche della neutralizzazione dell'aumento dell'Iva, che scatterebbe il prossimo gennaio, per la quale servono 12,5 miliardi. Sul fronte delle politiche industriali, Di Maio ha indicato gli investimenti nell'auto elettrica, accogliendo con «molto entusiasmo» gli investimenti annunciati da Fca in questo settore: «Vuol dire che potremo lavorare a quel milione di auto elettriche che ci eravamo prefissati come obiettivo anche insieme alla principale azienda automobilistica del Paese». Fca su questo capitolo punta 9 miliardi ma ancora non è noto quanto investirà il governo. Sul fronte del lavoro si parte dalla revisione del Jobs act, perché c'è troppa precarietà, ha annunciato Di Maio, indicando anche la necessità di migliorare i centri per l'impiego. A questo fine, Di Maio vuole mettere assieme gli assessori al lavoro di tutte le Regioni.