La prima uscita pubblica del governo e anche le prime grane. Nel giorno della Festa della Repubblica il neopremier Giuseppe Conte sfila con la coccarda tricolore appuntata alla giacca per via Fori imperiali stringendo mani, scattando selfie e usando parole rassicuranti: «È la Festa di tutti, l'Italia non è corrotta», dice facendo sapere che però ora «dalle parole bisogna passare ai fatti». Ma mentre il governo e il presidente del Consiglio si godono la tradizionale luna di miele con i cittadini per le strade della capitale che gli regala veri e propri bagni di folla, nell'esecutivo scoppia il caso Fontana. Per il leghista ministro per la Famiglia fresco di giuramento, le «famiglie arcobaleno non esistono», almeno «per legge». Affermazioni che fanno insorgere il Pd e la comunità gay ma che vengono stoppate da Matteo Salvini. Il leader della Lega precisa come questi temi «non siano priorità e non siano nel contratto ». Insomma, nessuna intenzione di «rivedere le leggi del passato», assicura il neo ministro Interno che invece rilancia su sicurezza e immigrazione. E infatti di fronte al primo sbarco di migranti da quando guida il Viminale, il leader della Lega sceglie di cambiare il programma del suo tour, domani, in Sicilia e vira su Pozzallo, sede di un hotspot, preannunciando la linea dura contro i clandestini ma anche «la necessità di migliorare gli accordi con i Paesi da cui arrivano». Tocca al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che dopo aver partecipato alla parata del 2 giugno apre i giardini del Quirinale alla città venendo ricambiato da parole di riconoscimento e applausi di apprezzamento, ricordare come i «valori di libertà, giustizia, uguaglianza siano il fondamento della nostra società ed i pilastri su cui poggia la costruzione dell'Europa ». Un'Europa che in questa giornata parla per bocca del presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, che dopo le uscite anti- italiane di commissari e stampa estera invita la Germania a «non calpestare la dignità dell'Italia». E proprio con Berlino e Parigi si registrano i primi scambi del nuovo Esecutivo: Conte ha infatti avuto un «cordiale» colloquio con Angela Merkel e uno scambio di sms con Emmanuel Macron in attesa del primo incontro al G7 in Canada. Entro mercoledì l'esecutivo, che secondo Silvio Berlusconi nasce «con una formula inedita e contraddittoria», avrà incassato la fiducia del Parlamento e potrà così iniziare a essere operativo ma è già lungo l'elenco dei primi provvedimenti da mettere in campo. Oltre ai temi legati alla questione migranti, priorità del leader della Lega, si iniziano a delineare le priorità sul fronte del welfare: il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico nonché leader 5S conferma di voler mettere mano alle pensioni sostituendo la legge Fornero con «quota 100», di voler cancellare spesometro e gli studi di settore. Nessun riferimento diretto però al reddito di cittadinanza. Di certo il governo si dovrà occupare anche dell'autonomia regionale, promette la neoministra degli Affari regionali Erika Stefani, minacciando altrimenti la crisi di governo, trovando il presidente della Regione Emilia- Romagna ed esponente Pd Bonaccini pronto a sostenere la battaglia. Una sintonia che però è circoscritta perché i Dem all'opposizione mettono nel mirino la ministra della Difesa Elisabetta Trenta, accusata di essere in conflitto d'interessi a causa del suo ruolo in una società «che si occupa di reclutare mercenari - dicono alcuni senatori Pd - che operano in Medio Oriente».