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Data: 04/06/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Verso le amministrative - Morra e Di Dalmazio: gli ex alleati al veleno

Con l'avvicinarsi delle votazioni, i teramani riscoprono l'interesse per la politica. Ne hanno dato dimostrazione gli ultimi due eventi pre-elettorali: il comizio del candidato Mauro Di Dalmazio, che ha riempito, sabato pomeriggio, piazza Sant'Anna e la convention del centro destra di domenica mattina al Teatro comunale, con protagonista il candidato Giandonato Morra. I due ex alleati si sono punzecchiati a distanza. «Noi ci siamo candidati per vincere», ha detto Morra dal palco del Comunale, strappando un applauso alla platea, sicuro che sarà lui uno dei due competitor ad andare al ballottaggio il 24 giugno. Morra è stato chiaro anche sulla questione di eventuali apparentamenti e cambi di casacca. «Se qualcuno pensa di scavalcare chi ha creduto in me, chi ha creduto in queste persone, sappia che io il mercato delle vacche non lo conosco, le squadre si fanno a giugno e non si cambiano». Dunque chi è dentro è dentro, e chi è fuori continuerà a restare fuori, ma l'aspirante sindaco dice di più, perché se la prende con chi a suo dire ha alzati troppo i toni durante questa campagna elettorale. «Nella mia vita politica ho sempre combattuto chi inquina i pozzi, attenzione perché non perdono». Per quanto riguarda il programma, Morra ha fatto riferimento al problema dei 4 mila sfollati, alla necessità di valorizzare i rapporti con le eccellenze del territorio, come l'Unite, l'osservatorio di Collurania e l'Istituto zooprofilattico, con una promessa: «se sarò sindaco mi batterò affinché l'ospedale unico si faccia a Teramo, non a Mosciano». Se Morra attacca gli inquinatori di pozzi, un altro candidato consigliere. Guido Campana (Al Centro per Teramo) si è scagliato contro l'appello lanciato da Mario Adinolfi, referente nazionale del movimento Il Popolo della Famiglia, rivolto al Vescovo di Teramo Lorenzo Leuzzi, affinché alle prossime elezioni sostenga «i laici cattolici, in particolare quelli candidati nel Popolo della Famiglia». Per Campana si tratta di una posizione del tutto strumentale «percé spiega - in ogni lista, in ogni partito e in ogni schieramento sono presenti cristiani cattolici che, in queste elezioni amministrative, tutti i giorni, si spendono e combattono per quei valori. Non si può scomodare così il nostro Vescovo, non gli si può chiedere di prendere una posizione così netta e decisa, significherebbe non prendere in considerazione tutti quei laici cattolici presenti nelle altre liste, civiche e non». Intanto alcuni candidati, come Gianguido D'Alberto, puntano l'attenzione sui problemi di attualità, come quello della piscina comunale dell'Acquaviva, ancora chiusa, anche se sono trascorsi quattro mesi dall'aggiudicazione: sul tavolo ci sono i 67mila euro di lavori da realizzare per mettere a norma l'impianto. Il problema riguarda anche la piscina all'aperto, che rischia di non entrare in funzione. D'Alberto, dopo aver ricordato le battaglie in Consiglio comunale sugli impianti sportivi, promette una «radicale inversione di rotta». Tra le proposte, il censimento di tutti gli impianti sportivi comunali, l'attivazione di un tavolo di concertazione tra comune e società sportive, l'avvio di una gestione manageriale di impianti di particolare rilevanza.

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