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Pescara, 24/11/2024
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Data: 05/06/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Cantieri sotto accusa dopo la domenica da incubo sulla A24

L'AQUILA Anche due ore e quaranta minuti dalla costa teramana fino all'Aquila. Un'odissea vera e propria, al ritorno dal primo week end al mare. Cantieri lumaca, ma pedaggi che su rete A 24 e A 25 continuano a restare da record, soprattutto nel tratto che comprende il traforo del Gran Sasso: il mix letale ha prodotto una protesta vibrante che si è alimentata soprattutto in rete e sui social. È accaduto, domenica scorsa, che il rientro dalle località costiere si è trasformato in una lunghissima e interminabile via crucis per le decine di migliaia di persone che avevano scelto di trascorrere una giornata in relax. Tutto perché sulla tratta A 24 che da San Gabriele arriva all'Aquila sono presenti tre cantieri per la messa in sicurezza dei viadotti, che provocano restringimenti della carreggiata. Il lunghissimo serpentone, chilometri e chilometri, si è formato già a partire dalle 17 ed è andato avanti fino alla tarda serata, quasi alle 23. Auto incolonnate e a passo d'uomo. C'è chi, vistosi perso e probabilmente in panico, si è fermato sulle piazzole di emergenza. C'è chi non ha voluto affrontare il tunnel del Gran Sasso in quelle condizioni e si è fermato prima. Ma c'è anche chi ha dovuto far fronte a problemi meccanici: le ripetute partenze, soprattutto nel tratto più in salito, hanno surriscaldato frizioni e motori.
Un incubo. Il personale della Strada dei Parchi, presente, si è occupato di segnalare le code, ma niente di più. Non si sono viste pattuglie della polstrada. Va detto che comunque l'area è costantemente monitorata da telecamere.
A peggiorare le cose il fatto che anche sotto al traforo del Gran Sasso si procede su una sola corsia per cinque chilometri, ovvero per metà del tragitto. E, dunque, un fiume di auto, a passo d'uomo, si è ritrovato a percorrere la galleria molto lentamente, con tutti i possibili rischi connessi.
SOCIAL SCATENATI
La protesta, come detto, è esplosa in Rete. C'è chi ha pensato, anche seduta stante, a uno sciopero di massa del pagamento, ma poi l'idea è tramontata. Di certo il tema tariffe è attuale, visti i gravi disagi e anche le ripercussioni negative sul turismo della regione.
Da Strada dei Parchi non arrivano repliche ufficiali. Si sostiene, però, che quei cantieri - che dovrebbero terminare a fine giugno proprio per consentire un'estate più tranquilla sono assolutamente necessari per la messa in sicurezza delle tratte. I lavori attengono alla prevenzione antisismica e che non vengono reputati differibili. Lavori che sono cominciati dalla parte superiore dei viadotti, quindi sulla carreggiata, per accelerarne i tempi di esecuzione. Tanto che dai 18 mesi previsti, complessivi, si dovrebbero chiudere a 12. Basterà per placare le ire degli utenti? Di certo oggi chi va al mare nei giorni di festa deve rassegnarsi: le code per tutto il mese di giugno saranno inevitabili.
LA BATTAGLIA DEI SINDACI
I sindaci di Abruzzo e Lazio proseguono la battaglia contro i rincari. «Proveremo a portare al neo eletto Danilo Toninelli lo stesso documento che, vanamente, recapitammo all'allora ministro Graziano Delrio - dicono -. Speriamo che qualcosa cambi, almeno questa volta. Abbiamo dato mandato, tutti i sindaci coinvolti, all'avvocato Enrico Michetti, per rappresentare e difendere gli enti sia in sede stragiudiziale che in via giudiziale».

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