Si ha la sensazione che passerà ancora un altro mese per la nomina degli amministratori unici delle società partecipate del Comune dell'Aquila, sebbene la quadratura del cerchio per le nomine sembra sia stata trovata sulla contesa quota rosa che dovrebbe toccare ai salviniani, ai quali spetterebbero due posizioni.
A determinare il ritardo, rispetto agli annunci del sindaco Pierluigi Biondi, potrebbe essere l'approvazione dei bilanci che deve essere eseguita dagli amministratori uscenti entro il 30 giugno. Se è vero che lo scorso anno i conti delle partecipate chiudevano quasi tutti in attivo, tale situazione sarebbe stata determinata, nella maggior parte dei casi, da una politica di mutuo soccorso operata dal Comune, acrobazie finanziarie operate per eliminare il rosso. Non sembra vi sia la medesima volontà da parte dell'attuale amministrazione anche perché le condizioni sono repentinamente peggiorate.
Il contratto di servizio di Asm è diminuito progressivamente, impossibile dunque per il futuro coprire tutti i costi. Il bilancio chiuderà comunque con un utile di 15mila euro e un accantonamento di 170mila euro. L'Ama non può contare sul pagamento dei chilometri percorsi da parte della Regione Abruzzo e chiuderebbe in rossi; il Centro turistico del Gran Sasso incassa 600mila euro e ne spende il doppio soltanto di personale. Ancora: l'azienda farmaceutica (Afm) guadagna dalle farmacie (e non da tutte), ma sembra azzerare il ricavo con le perdite relative ai servizi scolastici sebbene riesca a chiudere con 400mila di attivo. E anche in questo caso i costi del personale sono esorbitanti. Il Sed invece condizionerebbe il suo attivo alle commesse conferite dal Comune dell'Aquila.
Insomma la situazione non è affatto rosea, pertanto i nuovi amministratori non sembrano avere alcun interesse ad approvare un bilancio non proprio come primo atto del proprio incarico. Ecco dunque le ragioni per le quali in realtà l'attuale amministrazione non sembra avere fretta.
Pendono tuttavia alcune situazioni molto spinose, relative al perdurare della prorogatio per alcuni amministratori in scadenza e la situazione complessa relativa al commissariamento del Centro turistico del Gran Sasso, ora sotto la lente di ingrandimento del segretario generale comunale. Il rischio è che gli atti prodotti siano nulli. Se i conti non tornano sui bilanci, la quadra politica sembra invece essere stata raggiunta. Salvo l'incarico di Salvatore Santangelo destinato alla Farmaceutica se, come sembra, saranno i salviniani a garantire la quota rosa.