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Pescara, 24/07/2024
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Data: 06/06/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Autostrade e disagi monta la protesta. Dopo le lunghe code di domenica è polemica sui lavori lungo A25 a A25. La chiamata a raccolta dei sindaci «C’è bisogno di mille accessi agli atti». Niente sconto sulle tariffe «Serve un atto ministeriale»

L'AQUILA «A24 Questa vergogna deve finire e finirà! Autostrada dai servizi pessimi e dal pedaggio insostenibile». Un post di fuoco del deputato leghista aquilano, Luigi D'Eramo, anch'egli a passo d'uomo verso Roma ieri, getta ulteriore benzina sul fuoco di una polemica ormai infinita. Le code e i disagi di domenica, al rientro dalle località di mare, hanno riacceso le tensioni su quanto accade quotidianamente sulle due tratte abruzzesi gestite da Strade dei Parchi, che fa capo al gruppo Toto. Un imbuto dal quale, però, è difficile uscire, almeno per ora. La coperta, infatti, è cortissima: la società continua a ribadire che i lavori in corso per la messa in sicurezza sono indifferibili e molto importanti perché attengono alla prevenzione antisismica; gli utenti replicano che almeno, in questa fase, si potrebbe tentare di erodere l'esoso pedaggio, già oggetto di critiche a causa dei rincari; il gestore controreplica che per modificare le tariffe serve un decreto del Ministero. E, dunque, almeno fino a fine mese, questa è la tempistica indicata per la chiusura di alcuni cantieri, non ci saranno novità di sorta.
LA SITUAZIONE
Le criticità sono soprattutto lungo la A24. In particolare verso Roma, praticamente tutti i giorni, e tra San Gabriele e L'Aquila Est, soprattutto nel weekend, quando il traffico aumenta notevolmente nelle ore del rientro. Domenica scorsa i disagi sono stati evidenti: c'è chi ha impiegato anche due ore e trenta per raggiungere le aree interne dalla costa. Tra San Gabriele e L'Aquila Est insistono almeno tre cantieri con relative riduzioni di carreggiata: si viaggia, insomma, a passo d'uomo.
Il post del deputato Luigi D'Eramo lascia intendere che la vicenda potrebbe approdare all'attenzione del governo quanto prima, magari insieme a quella del caro pedaggi che va avanti già da un po'. In questo senso sono particolarmente attivi i sindaci, sia abruzzesi che laziali. Proprio alla luce delle ultime criticità, i primi cittadini hanno rilanciato la protesta, già avviata per mezzo di un legale. Ritengono che si debbano moltiplicare le richieste di accesso agli atti sul caso-rincari, in modo da corroborare l'azione giudiziaria già avviata. Su molti siti delle amministrazioni in questi giorni sono stati caricati i moduli da compilare per formalizzare la richiesta. Ma c'è di più. E' tutt'ora caldissimo il fronte occupazionale: l'erogazione a singhiozzo dei finanziamenti statali, infatti, a detta della società mette a rischio la prosecuzione di molti lavori. I sindacati sono sul piede di guerra: solo a fine maggio si è paventata l'ipotesi di licenziare circa 200 dei 700 addetti complessivi che stanno operando in questa fase. Lo sciopero delle maestranze è stato scongiurato in extremis solo perché l'azienda ha accettato un incontro che, nelle intenzioni, dovrebbe portare a chiarimenti. Il clima, insomma, è teso su tutto il fronte. Se da un lato i lavori sono certamente urgenti e non procrastinabili, con la necessità di intensificarli nel corso dei mesi più caldi, dall'altra sono evidenti i gravissimi disagi che sono costretti a subire i cittadini che si mettono in viaggio. Disagi che si aggiungono a un rincaro delle tariffe di circa il 13% rispetto allo scorso anno (applicato dopo una sentenza giudiziaria) e che, dunque, fanno esplodere la polemica. Almeno fino a fine mese le cose andranno avanti così, non ci saranno novità. Con buona pace di chi, almeno in estate, aveva immaginato di godersi un po' di relax.

Niente sconto sulle tariffe «Serve un atto ministeriale»

L'AQUILA «Per modificare le tariffe serve un decreto ministeriale, non le decide il gestore». E' questa la versione, ufficiale, che Strada dei Parchi fa filtrare alla luce delle nuove proteste per le lunghe code e i disagi provocati dai cantieri per la messa in sicurezza. Dunque, al momento, gli automobilisti dovranno mettersi l'anima in pace: non ci saranno sconti, almeno per ora. Così come è impensabile che i cantieri vengano chiusi anzitempo. Semmai, e anche questo arriva dalla società, si sta cercando di accelerare più possibile in un quadro già positivo in questo senso, visto che alla fine si prevede un abbattimento dei tempi di circa sei mesi rispetto al cronoprogramma. Per tutto il mese di giugno, però, le cose sono destinate a non mutare.
LA PREVENZIONE
La società sta intervenendo su oltre 80 cantieri aperti dal maggio 2017 per la messa in sicurezza urgente degli impalcati dei viadotti. In particolare sono cominciati il 6 maggio dello scorso anno, con la prospettiva di chiudere tutto in anticipo, nell'arco di 13-14 mesi a fronte dei 18 paventati. L'obiettivo è quello di impedire che in caso di sisma si verifichi lo scalino sul manto stradale in corrispondenza dei giunti, pericolosissimo per chi viaggia. Per poter lavorare sotto i viadotti sono stati realizzate impalcature alla base delle pile e ponteggi sospesi, ancorati sul piano di strada e vengono utilizzate tecniche e personale altamente specializzato a lavorare sospeso nel vuoto. «L'obiettivo ha ripetuto la società a più riprese - è di finire con ampio margine di anticipo rispetto ai tempi previsti, così da ridurre i disagi per chi viaggia». Proprio per le impervie condizioni atmosferiche che si registrano d'inverno, l'avvio dei lavori è stato dato nella scorsa primavera, il grosso dei lavori si è svolto nelle settimane di estate e sta proseguendo anche ora con le stesse modalità. «Strada dei Parchi si scusa per i disagi che questo provocherà ai clienti recita una nota diffusa all'epoca dell'avvio dei cantieri -, ma non si poteva rinviare oltre la messa in sicurezza dei viadotti. Anche alla luce di quanto è avvenuto dal 2009 in poi».

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