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Data: 06/06/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Mastrocola nuovo rettore col brivido Testa a testa nello spoglio con l'avversario Mangiameli. Alla fine prevale con 60 voti di scarto, molti degli studenti università». D'Amico: «Resto a Teramo, il mio futuro è da docente» la soddisfazione dell'uscente

TERAMO «Veramente non ci si crede: Dino Mastrocola da Guardiagrele che diventa rettore della più bella università del mondo, anzi della galassia!». Una grande emozione, contrappuntata anche da momenti in cui la commozione ha avuto il sopravvento, traspare dalle parole del nuovo rettore dell'università di Teramo. Proclamato informalmente da un applauso all'ultima scheda scrutinata, in una sala delle lauree di Giurisprudenza strapiena al termine di uno spoglio che ha riservato a tutti un'attesa adrenalinica da finale di Coppa. Sin dall'inizio è stato un testa a testa, a iniziare dai voti dei docenti, finito 115 a 95 per l'altro dei due candidati, Stelio Mangiameli. Per continuare con il personale tecnico, amministrativo e della biblioteca, in cui Mastrocola ha prevalso di soli due voti. E poi quello che è stato praticamente un plebiscito, gli studenti: 16 voti per Mangiameli, 65 per Mastrocola. L' ordinario di Operazioni unitarie e processi della tecnologia alimentare, come stabilito dallo statuto di ateneo, rimarrà in carica per sei anni accademici, fino al 2023.Mastrocola ha ottenuto 262 preferenze, Mangiameli, ordinario di Diritto costituzionale, 202. Chiamati al voto erano 519 elettori: 217 professori di prima e seconda fascia e ricercatori, 206 unità di personale tecnico-amministrativo e di biblioteca, 96 rappresentanti degli studenti nel consiglio degli studenti e negli organi collegiali di ateneo. Ha votato il 92,9% degli aventi diritto pari a 482 elettori. La proclamazione ufficiale del presidente della commissione elettorale centrale avverrà entro sette giorni lavorativi dalla chiusura del seggio. Il nuovo rettore entrerà in carica il 1° novembre. Fra le prime parole dopo il bagno di folla iniziale, un ringraziamento Mastrocola l'ha voluto fare all'attuale rettore Luciano D'Amico, «un grande rettore, ma soprattutto un grande uomo. Ricordatevi come eravamo messi a fine dicembre 2012 e guardate ora che gioiello che è questa università». E poi un ringraziamento alla moglie Mariella e al figlio Luca «a cui penso in questi anni di aver sottratto molto, mentre loro mi hanno dato tutto». La voce si rompe, lo sguardo cerca la moglie che gli sta a pochi metri. Grazie alla sua facoltà e poi ai suoi studenti: «dal primo giorno che misi piede all'università il mio maestro mi disse: "Ricordati che noi esistiamo perchè esistono loro". Non l'ho mai dimenticato. Oggi ho avuto modo di toccare il grande cuore di ognuno di loro: se il futuro dell'Italia dipende da loro c'è da stare ottimisti». Grazie ai docenti e al resto del personale, devono aspettarsi tante riunioni: «Non possiamo far brutta figura rispetto al rettore D'Amico, dobbiamo essere bravi come con lui e ancor più uniti».

D'Amico: «Resto a Teramo, il mio futuro è da docente» la soddisfazione dell'uscente

TERAMO Dino Mastrocola rappresenta la continuità con il rettorato di Luciano D'Amico, di cui è stato prorettore vicario. Hanno seguito insieme, l'uno accanto a l'altro lo spoglio al cardiopalma. E dopo il lungo abbraccio catartico, D'Amico volentieri esterna la propria soddisfazione: «Sono felicissimo, sarà un rettore straordinario, farà meglio di me», dice sorridendo. E poi scherzando, ma forse nemmeno tanto: «Mi sento più leggero, ho prenotato l'ombrellone per l'intera stagione». E a chi gli chiede quale sarà il suo futuro, D'Amico assicura: «Sarà all'interno di questa università come docente, voglio troppo bene a questo ateneo». L'altro grande protagonista della giornata, Stelio Mangiameli, che si è subito avvicinato al suo competitor per fargli le congratulazioni: «Come dicono gli americani "People have spoken"», ha esordito parlando al fianco di Mastrocola e davanti alla folla, «Il risultato è quello che è: l'ateneo si è diviso fra i due candidati. Ma a nessuno venga in mente di continuare la campagna elettorale. Da domani con serenità tutti si riuniscano attorno al rettore e si impegnino per salvaguardare l'autonomia dell'ateneo. Io ci sono sempre per l'università, chi mi ha votato lo sa. Per il personale tecnico, amministrativo e della biblioteca in cui ho acceso la speranza, per gli studenti che fra 6 anni non ci saranno più e per quelli che verranno». Dopo le frasi dense di significati, Mangiameli si concede una battuta: «Sono molto contento. Io perchè abbiamo il rettore, mia moglie perchè il rettore non sarò io».

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