PESCARA Daria Lombardi è il giudice che dovrà decidere, il 5 luglio è il giorno decisivo. La sfida politica che porterà l'Abruzzo verso le nuove elezioni regionali si è spostata nelle aule di giustizia dopo che il Movimento 5 Stelle ha presentato, al tribunale dell'Aquila, un ricorso affinché il giudice dichiari «l'incompatibilità del senatore Luciano D'Alfonso, con effetti retroattivi, rispetto alla carica di consigliere regionale e presidente della Regione, e conseguentemente ne dichiari la decadenza dalla stessa carica». La data dell'udienza e il giudice son stati decisi. «L'orologio ticchetta inesorabilmente e il tempo della doppia poltrona sta per scadere per l'incompatibile presidente-senatore D'Alfonso». Così Sara Marcozzi, consigliere regionale dei 5 Stelle, commenta la notizia.«A breve si insedierà la Giunta per le Elezioni del Senato e per il 5 luglio prossimo è prevista l'udienza relativa al ricorso da noi depositato dinanzi al tribunale dell'Aquila. D'Alfonso prosegue in una forzatura che non ha eguali in Italia, ma ormai manca davvero poco per liberarci da lui», afferma la pentastellata. Una volta decaduto, al primo consiglio regionale utile il presidente, Giuseppe Di Pangrazio, dovrà sciogliere il Consiglio e il vice presidente, Giovanni Lolli, indire le elezioni che dovranno tenersi, per legge, entro tre mesi dallo scioglimento. «A quel punto gli abruzzesi saranno chiamati a scegliersi un nuovo governo regionale. Noi siamo pronti ad amministrare la Regione, ci auguriamo che i cittadini si affideranno a un governo del cambiamento anche in Abruzzo», conclude Marcozzi.La vicenda del doppio incarico segue tre strade parallele: la procedura di convalida presso il Consiglio regionale è la prima. A questa però D'Alfonso replica affermando che, per il principio dell'Autodichia, la convalida spetta alla Commissione del Senato. La terza via è infine quella intrapresa dagli avversari politici che hanno deciso si spostare nelle aule di giustizia il braccio di ferro con il governatore-senatore, ritenendo che non si tratti più di una questione solo politica.La distinzione viene spiegata dall'avvocato dei 5 Stelle, Isidoro Malandra, che scrive nel ricorso al tribunale dell'Aquila: «La procedura di convalida presso il Consiglio regionale e il giudizio di fronte al Tribunale si svolgono su piani diversi, mirando a finalità immediate anch'esse diverse: la prima è infatti una verifica del titolo di partecipazione all'organo collegiale a opera e nell'interesse dell'organo stesso alla regolare composizione». La seconda, invece, mira alla «garanzia del rispetto delle cause di ineleggibilità e incompatibilità nell'interesse della generalità dei cittadini elettori e a opera dell'Autorità giudiziaria».