PESCARA Il caro pedaggi, la protesta dei sindaci, la mobilitazione dei cittadini e i cantieri interminabili sull'autostrada. Su questo e altri temi abbiamo sentito l'ingegner Cesare Ramadori, amministratore delegato di Strada dei Parchi, concessionaria di A24 e A25.Ingegnere, il caro-pedaggi è diventato un incubo per molti abruzzesi che usano l'autostrada per motivi di lavoro. Cosa può fare Strada dei Parchi per alleviare il disagio economico di tanti automobilisti?«Possiamo fare poco, perché la tariffa è regolata da una convenzione, da una formula matematica che tiene conto di alcuni fattori. Il ministero dei Trasporti aveva unilateralmente abbassato l'importo della tariffa. Strada dei Parchi ha dovuto fare ricorso al Tar perché i ricavi preventivati non erano quelli previsti e il Tar ci ha dato ragione. Quindi, il ministero per la tariffa 2018 ha messo insieme tutti i tagli fatti ed è venuto fuori l'aumento del 12.89%. Avendo fatto investimenti e manutenzione abbiamo determinato il calcolo della tariffa e il ministero lo ha validato. Noi non abbiamo il potere di decidere di abbassare le tariffe perché verremmo accusati di danno erariale. Per ogni euro incassato, infatti, 57 centesimi vanno alla parte pubblica e il rimanente 43 alla concessionaria».A fronte del caro pedaggi gli automobilisti si trovano costretti a convivere quotidianamente con cantieri e rallentamenti. Non crede che, durante la realizzazione di lavori così imponenti, sarebbe stato il caso di ridurre le tariffe?«Purtroppo dal contratto non è previsto e noi non possiamo perché il Ministero direbbe di no».Strada dei Parchi non è molto popolare in questo periodo, non crede?«Noi siamo i primi a subirne i danni. Più la tariffa aumenta e più il traffico diminuisce. Tutto a causa di un piano finanziario che non viene approvato. Dopo il sisma del 2009 Strada dei Parchi è stata dichiarata strategica per la protezione civile, unico collegamento tra est e ovest del Paese. Nel 2013 noi abbiamo cominciato a proporre al Ministero una serie di piani finanziari. Discussione lunga che ancora non si chiude anche se a novembre 2016 il Ministero ha chiesto l'adeguamento sismico su tutte le strutture. Quando verrà approvato il piano finanziario l'aumento tariffario potrà essere al massimo del 3,5% compresa l'inflazione programmata. Da quel momento la tariffa sarà fissa». I sindaci si sono mobilitati e chiedono l'accesso agli atti della concessione a Strada dei Parchi stipulato nel 2000 tra il ministero e l'allora società Autostrada dei Parchi. Cosa rispondete?«La prima convenzione è del 2001, poi sostituita da quella del 2009, in cui abbiamo firmato una nuova convenzione, pubblicata a febbraio 2018 sul sito del Ministero a seguito delle insistenze dei comuni abruzzesi e laziali. Basta andare sul sito del ministero per visionarli. Poi ci sono degli atti che contengono dei patti tra noi e il Ministero, ma sono di natura privatistica. Non ho capito esattamente cosa vogliano i sindaci, ma siamo disponibilissimi a un confronto con loro e con chiunque».Tenga conto che i tempi di percorrenza così lunghi sulla ferrovia aumentano considerevolmente la circolazione su gomma sulle autostrade abruzzesi. Queste dinamiche dei trasporti non producono un aumento anche degli introiti per Strada dei Parchi?«Sicuramente, se ci fosse una ferrovia che funziona, ci sarebbe una diminuzione del traffico pendolare. Però i pendolari, invece di andare ognuno sulla propria auto, potrebbero unirsi. Nel 2017 abbiamo praticato uno sconto del 20% per i pendolari nel raggio dei 50 km. Ebbene, è stato utilizzato solo dal 10% dei pendolari, è un dato che sconforta. Ci vuole il telepass? Lo abbiamo proposto gratis per 6 mesi, ma hanno aderito solo in 300». Il praticare tariffe più alte rispetto a molte autostrade italiane da cosa dipende?«Non dipende da noi. La nostra è dichiarata autostrada di montagna poiché ci sono molte opere come viadotti e gallerie, che hanno un costo di manutenzione più elevato rispetto alle altre. Tenga presente che noi, rispetto alle altre autostrade di montagna, siamo al di sotto della media. Su 19 siamo al 12esimo posto».Si è parlato di tracciato diverso con riduzione della percorrenza. Che fine ha fatto il progetto?«Il progetto è stato messo da parte per volontà del precedente ministro (Delrio ndr) che ha preteso che venisse messo in sicurezza. Pur costando di più, siccome si poteva di utilizzare la defiscalizzazione, si sarebbe potuta applicata una tariffa del 2.5% e invece ora comporterà un aumento dei cantieri rispetto a oggi. Con il nuovo governo ne riparleremo volentieri perché siamo convinti che quella sia la soluzione per l'Abruzzo e per il Lazio, non per Strada dei Parchi. Spero che con il nuovo governo che si autodefinisce un governo del cambiamento si possa arrivare a una soluzione, Ci sentiamo un'autostrada dimenticata. Tutte le altre autostrade hanno chiuso il piano finanziario lo scorso anno, noi siamo ancora in attesa, ma stringiamo la cinghia.
Domenica il traffico è aumentato del 55 per cento
PESCARA Dopo il caos traffico in autostrada di domenica, interviene la società concessionaria. «Nelle ore di punta di domenica scorsa», precisa la società Strada dei Parchi, «sul tratto dell'A24, alla barriera di Teramo direzione traforo, sono entrate 7.134 auto, tutte fra le 16 e le 22. Rispetto alla media, il ponte del 2 giugno ha prodotto un aumento del transito del 55%. Proprio questo incremento del flusso di vetture è stato alla base dei rallentamenti segnalati. In qualunque caso, l'Azienda è oggi in grado di dimostrare che i disagi realmente subiti dagli automobilisti sono stati inferiori a quelli denunciati. I tempi di percorrenza medi sono stati superiori di soli 10/15 minuti». La società ricorda che «i rallentamenti, per via della riduzione di carreggiata obbligatoria, sono una costante in quel tratto di autostrada quando il traffico aumenta notevolmente, come domenica scorsa. Rallentamenti e file sono la conseguenza del fatto che nel traforo, proprio al centro del Gran Sasso, la carreggiata si restringe a una sola corsia, così da consentire l'entrata e l'uscita dai Laboratori di fisica nucleare. La presenza dei cantieri per i lavori di messa in sicurezza urgente dell'A24 ha solo evidenziato un problema che sistematicamente si verifica in quel versante del traforo». Si tratta di lavori di messa in sicurezza urgente antisismica, «lavori che hanno interessato 197 viadotti. E che si è operato per rendere più sicuri 2.052 tra pile e spalle dei viadotti, in un piano di anti-scalinamento necessario in una delle aree più sismiche d'Europa». Per questi lavori era prevista una durata di 18 mesi, «mentre noi contiamo di chiuderli dopo poco più di un anno. Per accelerare la messa in sicurezza sono state mobilitate oltre 750 persone al lavoro anche di notte».