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Pescara, 24/07/2024
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Data: 08/06/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Rigopiano, le mail sui mancati soccorsi. Un’informativa dei forestali ricostruisce il caos del 18 gennaio nelle comunicazioni tra enti locali, Prefettura e Regione«Nessuna scheda sull’hotel isolato dalla neve», ma a D’Alfonso si contesta la convocazione del Core lontano dalla sala operativa

«Dal pomeriggio del 17 gennaio 2017 le persone presenti presso l’hotel vengono semplicemente dimenticate». Lo scrivono i carabinieri forestali nell’informativa del 7 aprile scorso sulla gestione dell’emergenza dopo la valanga che il 18 gennaio 2017 travolse l’hotel Rigopiano facendo 29 vittime. Un argomento che delinea uno specifico capo di imputazione suppletivo che viene contestato al governatore Luciano D’Alfonso e all’assessore Mario Mazzocca, oltre alla mancata realizzazione della carta pericolo valanghe contestata a tutti gli altri indagati: ex presidenti di Regione, ex assessori, dirigenti e tecnici regionali.Una informativa che rende particolarmente critica la posizione del sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta. «Le acquisizioni documentali di mail e telefonate pervenute presso la sala operativa regionale, documentano che nessuna informazione sull’isolamento dell’hotel Rigopiano pervenne nei giorni 17 e 18 gennaio 2017. Lacchetta non segnala alla sala operativa regionale l’isolamento dell’hotel, ma segnala esclusivamente l’isolamento di alcune contrade che poi saranno rese percorribili nella mattinata con l’utilizzo di mezzi della Provincia». Si evidenzia anche la posizione del Prefetto Provolo che, anche durante il Core del 18 gennaio, in piena emergenza, segnala che «la viabilità allo stato non preoccupa ». Rilievi che non incidono sulla posizione processuale di D’Alfonso e Mazzocca, ai quali viene contestata la tardiva attivazione del Core e la sua riunione in una sede lontana dalla sala operativa regione di Protezione civile, «anche in assenza delle schede di intervento predisposte da quest’ultima - si legge nel capo di imputazione - e senza sollecitarne l’immediata trasmissione ». Caos organizzativo che si aggiunge a caos organizzativo di altri enti.
SCONTRO TRA DIFESE «È scontato - aggiungono però gli investigatori aprendo il campo al prevedibile scontro tra difese - che l’isolamento dell’hotel Rigopiano, indipendentemente dalla gestione buona o cattiva dell’emergenza maltempo, non sia stato segnalato dal sindaco alla Protezione civile né la mattina né il pomeriggio del 18 gennaio in sede di Core». Alle 12,59 del 18 gennaio Lacchetta invia un sms multiplo a D’Alfonso, Di Marco, Mazzocca e D’Incecco: «Siamo in difficoltà, abbiamo bisogno di aiuto. Tutto il territorio è senza energia elettrica... tutte le contrade sopra i 500 metri sono isolate». «Anche in questo caso nessun accenno all’isolamento dell’hotel... sicuramente la sala operativa regionale avrebbe dato un diverso grado di priorità, valutando anche il rischio di perdita di vite umane». Ma qui, a giudizio dei Pm Serpi e Papalia, scatta la responsabilità di D’Alfonso, per la convocazione anomala del Core, che anche se esistente mai avrebbe potuto valutare la scheda sul resort isolato. «Lacchetta - insistono i forestali - avrebbe anche potuto richiedere agli organismi superiori l’intervento dei mezzi aerei per poter provare ad effettuare una evacuazione del sito, madagli atti acquisiti pare che nessuna comunicazione sia stata fatta ». Sulla questione interviene il legale dei familiari delle vittime, Romolo Reboa: «Le accuse mosse a D’Alfonso dimostrano che avevamo ragione nel sostenere che la causa delle morti è stata la mancata sospensione di ogni utilizzo dell’hotel. Se il governatore avesse fatto il proprio dovere oggi si piangerebbe qualche vittima di meno».

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