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Data: 09/06/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Abruzzo domani alle urne. Incognita astensionismo e nuove alleanze in italia

Sono 174.870 gli elettori abruzzesi chiamati alle urne domani per rinnovare 31 consigli comunali ed eleggere altrettanti sindaci. Sono 88 i candidati alla carica di primo cittadino, mentre 1.502 gli aspiranti consiglieri comunali. Due solo i Comuni che superano i 15 mila abitanti e che quindi potranno andare al ballottaggio tra due settimane, il 24 giugno, se nessuna delle liste o delle coalizioni raggiungerà il 50 per cento più uno dei voti. Si tratta di Teramo, comune capoluogo, oggi governato da un commissario, e Silvi. Teramo è anche il comune più grande a presentarsi al voto con 54.294 abitanti, mentre Fallo, in provincia di Chieti è il comune più piccolo con i suoi 146 abitanti. Controguerra presenta una sola lista e un solo candidato sindaco, Franco Carletta, il cui unico avversario sarà il quorum del 50 per cento. Il voto amministrativo viene considerato un test importante in Italia a poco più di tre mesi dal voto del 4 marzo e a pochi giorni dalla formazione del governo M5S-Lega. L'attesa è soprattutto per il ballottaggio, dove potrebbero riprodursi dinamiche simili a quelle romane, con una inedita alleanza destra 5 Stelle. In Abruzzo il vero test ci sarà alle regionali (in autunno o nella prossima primavera, sulla base dell'iter legato alle dimissioni del governatore Luciano D'Alfonso). In quell'occasione potremmo ritrovare un asse Lega-M5s, molto competitivo e in crescita rispetto a un centrosinistra in grande difficoltà e a un Forza Italia in fase di forte arretramento. Come si ricorderà il 4 marzo in Abruzzo il Movimento 5 stelle ha sfiorato il 40 per cento dei consensi (39,86), mentre la Lega, che debuttava con il suo simbolo, si è fermato al 13,87 per cento, a pochi decimi di punto da Forza Italia (14,53) e dal Pd (14,28). Alle Regionali abruzzesi si replicherà? Si vedrà. I partiti vincitori in genere partono avvantaggiati, anche se le dinamiche locali possono riservare sorprese.

Incognita astensionismo e nuove alleanze in italia

In Italia i comuni chiamati al voto domani sono 760. Urne aperte dalle 7 alle 23, per l'elezione dei sindaci e dei consigli comunali nonché per l'elezione dei consigli circoscrizionali. L'eventuale turno di ballottaggio si svolgerà domenica 24 giugno. L'incognita è l'astensionismo, tra la disaffezione alla politica e il bel tempo estivo annunciato proprio per domani. Anche in Sicilia e in Sardegna il voto è fissato per domani: nella prima riguarderà 138 comuni, in Sardegna sono 38 i comuni interessati. In Trentino-Alto Adige gli elettori sono andati al voto il 27 maggio scorso, in Valle d'Aosta hanno votato il 20 maggio e in Friuli Venezia Giulia lo scorso 29 aprile. Sul totale dei comuni al voto si contano: 109 comuni «superiori», cioè con più di 15.000 abitanti e 651 «inferiori»; 20 i capoluoghi di provincia interessati dalla consultazione elettorale: Brescia, Sondrio, Treviso, Vicenza, Imperia, Massa, Pisa, Siena, Ancona, Teramo, Terni, Viterbo, Avellino, Barletta, Brindisi, Catania, Messina, Ragusa, Siracusa, Trapani. Sono interessati dalla consultazione elettorale anche due consigli circoscrizionali, il III e l'VIII Municipio di Roma Capitale. Complessivamente gli elettori interessati dalla consultazione di domenica prossima sono 6.744.087 su una popolazione di 7.706.017; 7.987 le sezioni elettorali. Sono 141 i comuni che vanno al rinnovo per motivi diversi dalla scadenza «naturale». Sono 8 i comuni nei quali non è stata presentata alcuna lista e dove quindi arriverà il commissario, ben cinque in Sardegna: Austis, Magomadas, Putifigari, Ortueri e Sarule.

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