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Pescara, 24/11/2024
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Data: 10/06/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Si vota di nuovo in 32 Comuni, il test di Teramo `

PESCARA Sono poco più di 176.000 gli elettori abruzzesi che oggi (seggi aperti dalle 7 alle 23) torneranno al voto in 32 Comuni per il rinnovo dei consigli comunali e l'elezione dei sindaci. Una tornata elettorale che negli unici due Comuni con popolazione sopra i 15.000 abitanti: Silvi e Teramo, potrebbe avere una coda fra due settimane nei ballottaggi fissati per domenica 24 se nessuno degli sfidanti sindaci (ben 7 nella sola città di Teramo) dovesse superare al primo turno la soglia del 50% più uno dei voti validi. Il numero dei Comuni abruzzesi chiamati ad affrontare l'esame delle urne, a tre mesi dalle elezioni politiche, è quello che in statistica viene definito un campione sufficientemente rappresentativo: 32 su 305, dunque intorno al 10% del totale.
Da qui l'importanza di un test elettorale che anticipa solo di qualche mese il voto delle regionali, in un quadro politico reso quanto mai incerto da mille variabili: intanto l'esito del voto delle politiche, che se da un lato ha sancito la grande affermazione del M5S e della Lega di Matteo Salvini, dall'altro ha visto sfaldarsi ancora di più il bipolarismo centrodestra-centrosinistra che in Abruzzo aveva garantito una sorta di alternanza quasi fisiologica negli ultimi decenni. Ed è per questo che, non solo il risultato delle politiche, ma anche ciò che è accaduto dopo per la formazione del nuovo governo, è destinato a incidere profondamente anche sui territori, suscitando grande attesa sul voto di oggi.
RIFLETTORI
Teramo è tra l'altro uno dei 20 Comuni italiani capoluogo di provincia chiamati alle urne, ed è chiaro che, soprattutto qui, si accenderanno i riflettori della politica nazionale. In provincia di Pescara i Comuni chiamati al voto sono 9: Bussi sul Tirino, Cepagatti, Loreto Aprutino, Nocciano, Pianella, Pietranico, Roccamorice, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Turrivalignani. Sono invece 5 in provincia di Chieti: Fallo, Frisa, Pizzoferrato, Torino di Sangro, Villa Santa Maria. In provincia dell'Aquila sono 7: Barete, Castellafiume, Lucoli, Massa d'Abe, Oricola, San Benedetto dei Marsi, Scanno. Ben 10 in provincia di Teramo: oltre alla città capoluogo, si vota ad Alba Adriatica, Atri, Castilenti, Civitella del Tronto, Controguerra, Montorio al Vomano, Nereto, Notaresco e Silvi. Una tornata amministrativa dominata ancora una volta dalle liste civiche che, soprattutto nei piccoli centri, non sono quasi mai espressione dei partiti tradizionali ma del consenso personale dei candidati, assicurato attraverso il rapporto diretto con il territorio. Un mondo che potrebbe tuttavia riproporsi per la prima volta anche alle prossime regionali, visto che le avvisaglie non mancano. Come il cartello di 12 liste civiche presentato a Pescara nel marzo scorso, proprio in funzione del voto in Regione che molti ipotizzano non troppo lontano: tra il dicembre e il gennaio prossimo. E oggi si comincia ad assistere alla riproduzione di questo mondo, spogliato delle ideologie e dei simboli tradizionali dei partiti, anche nelle città più grandi. Come Teramo, dove la grande ammucchiata di candidati per la corsa a sindaco rende ancora più incerto l'esito di questa tornata elettorale, con la possibilità che tutto possa essere rinviato ai tempi supplementari.

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