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Pescara, 24/07/2024
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Data: 10/06/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Boccia: «Bisogna governare basta campagna elettorale»

RAPALLO «Voglio lanciare un messaggio chiaro: chi è contro l'industria è contro l'Italia» dice il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, di fronte alla platea dei giovani imprenditori al convegno di Rapallo. Sintetizza così due giorni in cui gli industriali hanno delineato i confini per il confronto da aprire con il governo Lega-M5s. Dopo il passo verso il dialogo degli under-40 (che hanno proposto la strada di un patto generazionale con i giovani della nuova scena politica), il leader degli industriali sottolinea la «responsabilità» delle parti sociali di non sottrarsi al confronto, coglie e apprezza le parole di «moderazione» del premier Giuseppe Conte e del ministro e vicepremier Luigi Di Maio. Ma soprattutto avverte: con le amministrative «finisca la campagna elettorale e si cominci a governare il Paese, servono scelte». Senza interlocutori del nuovo governo a Rapallo, come all'assemblea annuale dello scorso maggio, Confindustria si è quindi rivolta ad un convitato di pietra: «Ora Lega e M5s sono al governo del Paese, sono l'establishment, abbiamo bisogno di scelte coerenti», dice Boccia e ora «le parole devono trasformarsi in fatti, scelte, priorità». È «nelle responsabilità delle parti sociali aprire un confronto. Siamo pronti, appena ci convocheranno, a proporre quelle che sono le nostre idee di politica economica»: il patto della fabbrica siglato tra industriali e sindacati è la base di confronto proposta da Boccia. Che puntualizza ancora una volta i confini che per gli industriali sono invalicabili. La sostenibilità: una priorità assoluta, «la riduzione del debito è il primo atto di responsabilità». Il fisco: no a misure insostenibili come la flat tax, gli industriali chiedono un taglio del cuneo fiscale ed una detassazione-decontribuzione che permetta di offrire più lavoro ai giovani. E sull'Ilva il faro guida deve essere quello «dell'interesse nazionale». La questione industriale è un punto fermo. Così, riscuote applausi la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, che interviene toccando le corde più sensibili degli imprenditori: «Iniziamo col ridare centralità all'industria, alla fabbrica, all'impresa», «il lavoro è la vera questione nazionale», «è un appuntamento con la storia economica e di sviluppo strategico al quale nessuno può sottrarsi».

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