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Pescara, 24/11/2024
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11/06/2018
Il Centro
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Migranti, primo vertice di Conte. Uniti sulla linea dura, ci pensi l'Ue. Il premier incontra i leader della maggioranza giallo-verde. M5s si adegua al pugno di ferro della Lega |
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ROMA Lo spread volato venerdì fino a 280 punti e gli 11 miliardi bruciati in un solo giorno da Piazza Affari gli hanno tolto ogni indugio. Il ministro dell'Economia Giovanni Tria scende in campo per rassicurare i mercati. E lo fa con una intervista tanto prudente da sollevare le ironie degli esponenti delle opposizioni e le critiche, roventi sui social, dei militanti di Lega e M5s. Un intervento apparso in continuità con il passato su euro e debito, attento alla sostenibilità degli interventi sulle pensioni, «materia su cui non si improvvisa», e poco propenso a ricorrere ad un aumento del deficit per rilanciare la crescita.«E' la linea economica di questo governo», sostiene il vicepremier Luigi di Maio. Ma le opposizioni leggono nell'intervista molti distinguo. «O il ministro dell'Economia non ha letto il contratto di governo o forse lo ha letto e non ne ha condiviso una sola parola», sintetizza l'ex ministro Sandro Gozi, del Pd. «Tria ha raccontato un altro spartito», chiosa Osvaldo Napoli di Forza Italia.La chiave per leggere l'intervista di Tria è la necessità di mandare messaggi tranquillizzanti ai mercati. «I fondamentali della nostra economia sono a posto», premette prima di parlare dell'euro. «Non è in discussione alcun proposito di uscire dall'euro», aggiunge spiegando il suo impegno affinchè questo non avvenga nemmeno su spinta dei mercati. Al ministero si lavora per una ricognizione sulle coperture e sul gettito delle singole misure del Contratto. Il punto sarà fatto martedì a Palazzo Chigi con Conte, Salvini e Di Maio. Per ora il ministro è cauto. Rinvia tutto a settembre, alla nota di aggiornamento del Def, la cui preparazione «seguirà a un dialogo costante con la Commissione Ue». «Credo che la nostra legislazione pensionistica possa essere migliorata - è la frase chiave sulle pensioni - ma lo si farà con attenzione alla sostenibilità». Niente cifre poi sulla pace fiscale, la sanatoria sulle liti tributarie, che il leghista Armando Siri, stretto consigliere di Salvini ritiene potrebbe dare 35 e 25 miliardi in due anni successivi e che alcune indiscrezioni ritengono non possa superare i 20 miliardi. Quindi parla del calo del debito: «Presidierò che nulla cambi».Occhio ora ai mercati. Le sue parole piaceranno agli investitori? Di certo non registrano il gradimento dei militanti di Lega e M5s scatenati sui social, con l'hashtag #Tria al secondo posto nelle classifiche dei trend topics.
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