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Data: 11/06/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Se non si interviene può scattare il reato di omissione di soccorso

Se c'è il sospetto che una nave possa violare le leggi sull'immigrazione italiane, il diritto internazionale permette alle autorità italiane di impedire l'accesso nelle acque territoriali. Il Codice della navigazione stabilisce che il ministero dei Trasporti possa vietarne transito e sosta, «per motivi di ordine pubblico».
Per quanto riguarda le regole europee, quasi tutte le richieste di soccorso arrivano al Mrcc della Guardia costiera di Roma. La maggior parte delle navi che stazionano nel Mediterraneo, infatti, quando c'è un barcone alla deriva chiamano Roma per coordinarsi. Il codice del mare impone che chi si è fatto carico dell'intervento lo segua fino alla messa in sicurezza delle persone. In caso contrario, in Italia scatterebbe il reato di omissione di soccorso. È soprattutto a questa regola che fa appello il governo di Malta. Secondo la Convenzione di Amburgo, tutti gli Stati costieri sono tenuti ad assicurare un servizio di ricerca e salvataggio (SAR). Malta si è avvalsa della cooperazione dell'Italia per il pattugliamento della propria area: il centro SAR maltese non risponde alle imbarcazioni che lo contattano, facendo in modo che le navi chiedano l'intervento della SAR italiana.

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