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Pescara, 24/07/2024
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Data: 13/06/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Aspettando la flat tax. Chi guadagna e chi perde. Una simulazione della federazione Confsal analizza i possibili effetti della riforma. Favoriti i redditi più alti, penalizzati quelli più bassi, ma resta il nodo detrazioni (Il nuovo fisco. Quanto pagheremo - Guarda la tabella)

PESCARA Bisognerà aspettare almeno l'autunno per la riforma fiscale contenuta nel contratto di governo, ma intanto l'introduzione della flat tax (tassa piatta), è già entrata a pieno regime nel dibattito, non solo fra le forze politiche.I contribuenti si chiedono chi, effettivamente, pagherà di meno, e chi, al contrario, sarà penalizzato dall'introduzione dell'aliquota unica, anche se, ultimamente, si sta facendo strada l'ipotesi di una dual tax, con percentuali di prelievo del 15% e del 20%, in base alla consistenza del reddito.
LA SIMULAZIONE. Per provare a immaginare quale potrebbe essere lo scenario, c'è uno studio della Federazione Confsal-Unsa,(vedi tabella in alto). Si tratta, naturalmente, solo di una simulazione, perché il Governo a guida del premier Giuseppe Conte, e il dicastero dell'Economia affidato al ministro Giovanni Tria, non hanno ancora ufficializzato alcunché, tanto meno in merito alle detrazione per i carichi di famiglia.Così come nulla è stato detto per quanto riguarda le altre deduzione e detrazioni di cui si può disporre attualmente. Lo studio ipotizza la sparizione del bonus da 80 euro per i redditi fino a 26.600 euro.
I CONTRIBUENTI. In Italia i contribuenti sono 40.872.080. Di questi, 24.253.300 guadagnano fino a 20mila euro; 11.676.299 hanno un reddito compreso tra 20mila e 35mila euro; 2.787.944 percepiscono tra i 35mila e i 50mila euro e 2.155.437 (il 5,3%) guadagna oltre i 50mila euro l'anno.
I DIPENDENTI. I lavoratori dipendenti che guadagnano fino a 20mila euro sono 10.779.070; 7.459.986 quelli nella fascia tra 20mila e 35mila euro; 1.710.901 persone percepiscono da 35 a 50mila euro di stipendio, mentre sono 1.241.801 i "Paperoni" sopra i 50mila euro.
IN ABRUZZO. Nella nostra regione, secondo dati dell'Agenzia delle Entrate, ci sono 154 lavoratori dipendenti e 98 autonomi, che guadagnano più di 300mila euro l'anno. La classe di contribuenti più numerosa in Abruzzo ha una busta paga tra i 20mila e i 26 mila euro (sono oltre 87 mila), seguita dalla classe tra i 15mila e i 20mila euro (oltre 64 mila).La fascia di coloro che denunciano redditi da 0 a mille euro è di 18.417 persone).
CHI GUADAGNA. Allo stato attuale, in base alle informazioni disponibili, lo studio di Confsal-Unsa individua nella fascia di reddito superiore gli 85mila euro il risparmio maggiore, a fronte di un contribuente con coniuge e un solo figlio a carico. Il risparmio sarebbe di 14.044 euro, rispetto all'Irpef attuale che si attesta a 25.372 euro. Un contribuente con lo stesso reddito, con coniuge e due figli a carico (di cui un minore di 3 anni), guadagnerebbe 13.559 euro. Sempre a parità di reddito lo stesso contribuente, con coniuge e tre figli a carico, guadagnerebbe 13.004 euro. C'è poi la fascia dei 40mila euro, che in funzione dei carichi di famiglia andrebbe a risparmiare tra i 3.700 agli 866 euro
CHI PERDE. Sempre secondo la simulazione di Confsal-Unsa (e sempre considerando che non c'è ancora nulla di ufficiale, e che è molto verosimile che il Governo pensi a misure di compensazione per evitare di penalizzare i redditi più bassi), i più "tartassati" sarebbero i contribuenti con più figli a carico e con entrate minori. Un contribuente con 20mila euro di reddito e coniuge a carico pagherebbe 597 euro in più di Irpef, rispetto all'attualità; se oltre al coniuge ha anche un figlio a carico, invece, pagherebbe 1369 euro in più; in caso di due figli a carico la somma salirebbe addirittura a 2.416 euro, e con tre figli a 2.665 euro. Uno scenario francamente poco plausibile, per un governo eletto da forze che hanno ottenuto un grande seguito nelle fasce più povere della popolazione, soprattutto al Sud, provato una crisi feroce e che ha visto nel reddito di cittadinanza un'ancora di salvezza. Cittadini ai quali bisognerà rendere conto.

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