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Pescara, 24/07/2024
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Data: 13/06/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Doppia preferenza di genere. Approvata anche la norma che salva le guardie mediche. Manca il numero legale addio interventi anti-roghi

L’AQUILA Doppia preferenza di genere per il voto regionale, norma salva guardie mediche, 700 mila euro al Consorzio di Bonifica centro. Sono i provvedimenti principali approvati ieri dal Consiglio regionale, non senza tensioni soprattutto alla fine, per il venire meno del numero legale. Il progetto di legge sulla doppia preferenza di genere è arrivato in aula in maniera bipartisan, firmato da Sclocco, Paolini, Di Pangrazio e Febbo. E’ passato all’unanimità. «Il voto – ha detto Donato Di Matteo - è senz’altro un passaggio importante per assicurare una rappresentanza di genere equilibrata nel consiglio regionale. In passatomi pento di non essere intervenuto davanti ad atteggiamenti arroganti che si sono verificati». Silvio Paolucci ha aggiunto: «Migliora la qualità della rappresentanza della democrazia e non è casuale che alla fine la doppia preferenza arriva con il governo di centrosinistra ». Soddisfazione è stata espressa anche da Lucrezio Paolini. L’altro provvedimento importante riguarda le guardie mediche. Bloccato il recupero delle indennità, assicurate per tutte il periodo che decorre dal 2006 al 18 luglio 2017. «La norma presentata dal sottoscritto insieme ai consiglieri Febbo e Sospiri – ha commentato l’assessore Paolucci- rende evidente ancora una volta la disponibilità del governo regionale. Al contrario registriamo l’atteggiamento strumentale portato avanti dal consigliere del Movimento Cinque Stelle, Domenico Pettinari che è stato volto esclusivamente ad alimentare sdegno per fini elettorali. Ora ci auguriamo che la legge superi l’esame del nuovo governo Lega – Movimento 5 Stelle in modo da risolvere definitivamente la questione del recupero delle somme attivata in seguito alle indagini della Guardia di finanza e delle procedure avviate dalla Corte dei conti». I Cinque Stelle, anche con una conferenza stampa ad hoc, hanno lamentato la bocciatura di due emendamenti che, a loro dire, avrebbero blindato la legge di fronte a possibili osservazioni del governo centrale. D’Alfonso è stato durissimo sul tema: «Ci siamo trovati in questo dirupo amministrativo per una super produzione di denunce della politica, a cui ha fatto seguito un incomprensibile super attivismo della Procura della Corte dei Conti. E’ impropria l’attività messa in campo». Frizioni sulla mancata approvazione della norma sulle assegnazioni delle case popolari, caldeggiata da Cinque Stelle e FI per operare una stretta in termini di legalità. D’Alfonso ha spinto, tra le critiche di Sospiri, per un approfondimento di costituzionalità.

Manca il numero legale addio interventi anti-roghi

L’AQUILA La seduta del Consiglio regionale si è chiusa per mancanza del numero legale causato dall’abbandonodell’Auladaparte delle opposizioni del M5S e del Centrodestra e l’assenza di quattro consiglieri della maggioranza. In Aula erano presenti 15 consiglieri di centrosinistra,numeroinsufficiente di un seggio perché la seduta fosse utile. I tre assenti sono gli ex assessori Donato Di Matteo, ex Pd ora Regione Facile, Andrea Gerosolimo (Abruzzo Civico) e il suo compagno civico Mario Olivieri. Il Presidente del consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, ha convocato una riunione di maggioranza per verificare come portare avanti l’attività in questa parte finale della consiliatura. Al palo sono rimasti diversi provvedimenti tra cui il Pdl per un finanziamento di un milione e 700mila euro alle attività antincendio. Su questo argomento si è scatenato lo scontro in Aula innescato dai pentastellati chehanno chiesto elezioni anticipate rispetto alla scadenza naturale della prossima primavera. Duro il battibecco tra il consigliere di Centro democratico e presidente della commissione Bilancio, Maurizio Di Nicola, da una parte e i pentastellati e Forza Italia, dall’altra: «il senso di responsabilità imporrebbe a ciascuno di noi di votare per dare copertura alle attività antincendio per non dover leggere sui giornali di ettari e ettari di vegetazione andata in fumo».

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