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Pescara, 24/11/2024
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Data: 13/06/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
I poli a caccia del tesoretto di voti di Cavallari, Covelli e Di Dalmazio

Guai parlare di apparentamenti. Eppure gli avvicinamenti sono iniziati, mentre impazzano le polemiche sul ricalcolo dei voti, che potrebbe rivelarsi essenziale per decretare la presenza o meno di alcuni candidati all'interno del futuro Consiglio comunale. Il tesoretto di voti degli esclusi dal ballottaggio, soprattutto Mauro Di Dalmazio (3.532 preferenze), Giovanni Cavallari (3.146) e Alberto Covelli (1.580) fa gola a tutti e due i competitor ancora in gara: Giandonato Morra (centrodestra) e Gianguido D'Alberto (centrosinistra). Più difficile pensare a come si muoverà il popolo dei 5 stelle, che ha premiato con 5.063 preferenze il candidato sindaco Cristiano Rocchetti: quest'ultimo ha già detto che, al ballottaggio, si terrà lontano dalle urne, lasciando libertà di scelta ai suoi elettori. Finora l'unico ad aver ufficialmente aperto le porte a un dialogo con entrambi i candidati ancora in lizza è Alberto Covelli. «Io ho puntato sul programma, che è stato il mio maggiore alleato, valuterò serenamente e in modo laico quello che verrà nei prossimi giorni».

L'APPELLO AGLI ELETTORI Il Pd lancia un appello agli elettori, piuttosto che ai politici. «Intendiamo farci promotori - spiega il commissario cittadino Sandro Mariani - ancor più in questa seconda fase, di metodi che siano tesi ad allargare i consensi a tutti quegli elettori che il 10 giugno hanno espresso una chiara volontà di cambiamento e discontinuità col passato amministrativo della nostra città». D'Alberto rinnova il suo no ad apparentamenti ufficiali e rivendica il suo percorso civico. «Oggi - afferma - i teramani non si trovano di fronte a una scelta tra centrodestra e centrosinistra ma sono chiamati a decidere se vogliono ancora essere governati da un decotto Modello Teramo, con i suoi principali artefici ancora lì, pronti a continuare sulla stessa identica strada, o se vogliono iniziare insieme a noi un percorso di totale rinnovamento».

ALLARGARE IL CONSENSO Per il centrodestra è Giacomo D'Ignazio a parlare. «Sulla base di un programma condiviso da tutte le forze di coalizione - spiega - e forti del nostro elettorato continueremo a lavorare per allargare il consenso del candidato sindaco del centrodestra». Da Gianluca Zelli, coordinatore di Azione politica, che ha sostenuto Di Dalmazio, arriva una stoccata al centro destra «Avrebbe potuto vincere al primo turno, se avesse saputo superare il limite dell'insicurezza che lo ha convinto a negare il rinnovamento e a proporre un parterre di candidati già visti». Zelli annuncia l'impegno a costruire un «nuovo modello di alleanze e candidature oculate e fresche, che avrebbe garantito unità e vittoria». Intanto scoppia il caso delle preferenze: l'ultima parola spetterà alla Commissione elettorale del tribunale che si è insediata ieri nei locali dell'Arca. Le sorprese non mancano, come nel caso della lista Bella Teramo, che ha sostenuto Cavallari: il riconteggio indica come primo della lista Berardo De Carolis, che arriva a 239 preferenze (gli sono stati attribuiti 11 voti in più), sorpassando Alessandra Ferri (235), un dettaglio non da poco, se la lista dovesse eleggere un solo consigliere.

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